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«Sull’aborto la giunta regionale
ha dichiarato guerra alle donne»

ANCONA – Manifestazione, questa mattina in piazza Roma, per difendere la libertà di scelta sull'interruzione volontaria di gravidanza. Galano: «C'è un profondo oscurantismo ideologico». Rubini: «Santa alleanza che attacca al cuore delle conquiste sociali di questo Paese». Avanzata la proposta di un corteo per il prossimo weekend

Al centro, Francesco Rubini

di Martina Marinangeli

Una manifestazione per difendere la libertà di scelta delle donne sul delicato tema dell’interruzione volontaria di gravidanza. L’iniziativa di Altra idea di città, questa mattina in piazza Roma, si innesta sullo strascico di polemiche scoppiate all’indomani della seduta del Consiglio regionale dello scorso martedì. Nel bocciare la mozione del Pd che chiedeva l’effettivo rispetto della legge 194 e l’applicazione della circolare ministeriale sulla pillola RU486, il capogruppo FdI Carlo Ciccioli ha definito «di retroguardia» la battaglia sull’aborto, aggiungendo che si dovrebbe invece sostenere la natalità perché è in corso una «sostituzione» della popolazione italiana. Mentre l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha chiuso all’ipotesi di somministrazione della pillola RU486 nei consultori, come invece indicato nelle linee di indirizzo della circolare del ministero della Salute dell’agosto 2020. «La giunta regionale ha dichiarato guerra alle donne e noi, pacificamente, reagiremo con iniziative», commenta Loredana Galano – parte del coordinamento di Altra idea di città e nella Rete marchigiana delle donne -, che parla di «profondo oscurantismo ideologico. Quanto emerso in Consiglio regionale è stato uno spettacolo indegno. Questa è guerra, ma le donne sono resistenti contro chi le attacca. Dobbiamo lottare per la nostra libertà, perché è in pericolo: l’attacco alla 194 non è diretto, ma tende ad ostacolare l’interruzione volontaria di gravidanza e spinge le donne all’aborto clandestino». Una «lotta» che passerà per mobilitazioni pacifiche per sensibilizzare la popolazione sul tema, come un corteo da organizzare per il prossimo weekend (norme anti Covid permettendo). «C’è un attacco politico e culturale a decenni di conquiste sociali da parte delle donne – osserva il capogruppo Aic in Consiglio comunale, Francesco Rubini –. La destra più retrograda si sta saldando dentro e fuori le istituzioni. Associazioni ultracattoliche, movimenti vicini alla galassia fascista, partiti istituzionali hanno deciso di creare una Santa alleanza per attaccare al cuore delle conquiste sociali di questo Paese. È un clima pesante: occorre coalizzarsi per difendere la legge 194 e non solo».

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