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Villa Gigli all’asta,
si parte da 8 milioni di euro

LA VENDITA della favolosa costruzione, voluta dal tenore recanatese, si terrà mercoledì 24 febbraio a Macerata nello studio del notaio Lucia Borri

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Villa Gigli

Villa Gigli sarà venduta all’asta. L’abitazione da sogno, in stile tardo liberty, che il tenore recanatese Beniamino Gigli fece costruire all’apice della sua carriera sulla sommità della collina di Montarice, a cavallo fra i comuni di Loreto, Porto Recanati e Recanati  potrà essere acquistata. L’asta, che parte da una base di 8milioni di euro, si terrà mercoledì 24 febbraio a Macerata nello studio del notaio Lucia Borri, come previsto dall’ordinanza di delega emanata dal Giudice nel dicembre 2015.
Oltre all’immobile, la vendita comprende il parco di più di 10mila metri quadri con tanto di giardino all’italiana, il terreno di più di 5mila metri quadri  con tanto di pozzi per l’approvvigionamento dell’acqua. Dal 2003 la favolosa costruzione è stata dichiarata dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali, di notevole interesse storico-artistico ed è stata sottoposta a vincolo per cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali potrà esercitare diritto di prelazione entro 60 giorni dalla ricezione della denuncia di aggiudicazione.

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Il tenore Beniamino Gigli

La villa era stata venduta dagli eredi di Beniamino Gigli negli anni Sessanta alla famiglia dell’imprenditore maceratese Raffaello Bartoloni per 152milioni di lire. Nel 2015, in sede di divisione della proprietà tra gli eredi dell’imprenditore, il Tribunale di Macerata ha disposto la vendita

La scadenza delle offerte è fissata a mezzogiorno del 23 febbraio prossimo.

LA STORIA – La splendida villa che ancora oggi porta il nome di Beniamino Gigli, suo  committente e primo proprietario, sorge sulla sommità del colle di Montarice, lungo il crinale che segna il confine tra i territori di Porto Recanati, Recanati e Loreto e da cui si gode una splendida vista sul mare Adriatico. Il tenore all’inizio degli anni venti acquistò il terreno e affidò la progettazione dell’edificio dapprima all’architetto Guido Cirilli (Ancona 1871 – Venezia 1954), allievo di Giuseppe Sacconi. Contestualmente Beniamino Gigli delegò a seguire l’intera impresa il fratello Catervo, professore di Belle Arti. Cirilli abbandonò a causa degli attriti con Catervo e al suo posto subentrò come progettista il giovane architetto Florestano Di Fausto (Rocca Canterano, 1890 – Roma 1965). La villa fu inaugurata nel 1927.

 

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