Accoltellamento all’altezza dell’Arco Clementino, a Jesi: 19enne brasiliano a processo. Per lui, ritenuto il responsabile dell’agguato a un 20enne nigeriano lo scorso 14 novembre, la procura ha chiesto il giudizio immediato. L’udienza si terrà l’11 marzo. La difesa, rappresentata dagli avvocati Federica Battistoni e Davide Mengarelli, ha chiesto di procedere con il rito abbreviato. Il 19enne si trova agli arresti domiciliari. Dopo l’arresto, fatto scattare dalla polizia, era stato collocato in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Poi, il gip nel corso dell’udienza di convalida aveva derubricato in lesioni aggravate. Il nigeriano era stato dimesso dall’ospedale con dieci giorni di prognosi. Perchè era avvenuto l’accoltellamento? Stando all’ipotesi degli inquirenti per motivi legati allo spaccio. Il brasiliano si è sempre giustificato dicendo di essersi difeso, di non aver certo cercato di uccidere il nigeriano. Quest’ultimo, il giorno dell’aggressione, avrebbe impugnato una bottiglia di vetro rotta. L’indagato un coltello da cucina, sequestrato dalla polizia.
Da tentato omicidio a lesioni: esce dal carcere il 19enne dell’aggressione all’Arco Clementino
Accoltellamento all’Arco Clementino, l’aggressore al giudice: «Mi sono solo difeso»
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