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Filisetti: «Ok laboratori in presenza
nelle scuole in zona rossa»

LA LETTERA del direttore generale dell'Usr alle scuole. «Non c'è motivo per non farli»

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Marco Ugo Filisetti

 

di Federica Nardi

Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ha scritto a tutti i dirigenti scolastici marchigiani per dire in sostanza che i laboratori in presenza, anche se in zona rossa, vanno fatti. La lettera di Filisetti arriva dopo le polemiche esplose in un istituto della provincia di Macerata, l’Iis Mattei di Recanati, dove la dirigente aveva appunto stabilito senza consultare il collegio dei docenti di proseguire con i laboratori in presenza anche in zona rossa.

Ne era nata una lettera di protesta degli insegnanti e una protesta fattiva dei genitori, ai quali era stata data in extremis la possibilità di scegliere se inviare o meno i figli a scuola per le attività di laboratorio. Mentre la situazione degli ospedali regionali e provinciali è sempre più esplosiva a causa del Covid, non sorprende che in molti abbiano scelto di non mandare i figli a scuola, con gli insegnanti che si sono trovati con classi deserte nelle ore preposte ai laboratori in presenza.

Ma adesso la lettera di Filisetti potrebbe cambiare le carte in tavola. «Da lunedì 15 marzo la Regione è stata dichiarata “zona rossa” e trova quindi piena applicazione il capo V del Dpcm che, all’articolo 43, prevede che “Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso dei laboratori” – scrive il direttore dell’Usr nel documento -. Attese le segnalazioni pervenute a questa direzione e rilevata l’assenza di motivi ostativi si è certi della condivisione dell’opportunità di favorire la fruizione da parte degli studenti delle attività laboratoriali in presenza secondo ordinamenti, fatte salve tutte le prescrizioni previste per il contenimento del fenomeno epidemiologico».

Condivisione di intenti che però, a poche ore dall’arrivo della lettera sui tavoli dei dirigenti, non è affatto certa. Del resto la linea degli istituti dalla zona rossa era stata chiara: nessun laboratorio in presenza per evitare il più possibile occasioni di contagio, anche negli spostamenti casa-scuola.

 

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