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Merci e logistica,
i lavoratori scendono in piazza

ANCONA - La manifestazione nazionale si è tenuta anche ad Ancona dove, alle 11, i dipendenti si sono radunati in piazza del Papa per chiedere una maggior garanzia dei propri diritti

Lo sciopero di questa mattina

Sono scesi in piazza del Plebiscito questa mattina alle 11 per la prima azione di sciopero nazionale indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti. La richiesta dei lavoratori: il rinnovo del contratto di lavoro del comparto merci e logistica scaduto da 1 anno e mezzo.
Le sigle sindacali fanno sapere che «con grande soddisfazione abbiamo registrato una numerosa partecipazione dei lavoratori – hanno detto – tanto che in alcune aziende si è arrivati al 100% dell’adesione. Lo sciopero – hanno aggiunto – è stato indetto contro le sconcertanti proposte datoriali al tavolo della trattativa quali: precarizzazione del lavoro, abolizione degli scatti di anzianità e del pagamento del lavoro festivo, riduzione delle ferie e dei permessi, superamento della clausola sociale in caso di cambio appalto dei servizi di logistica ed il rifiuto a prevedere l’aumento delle retribuzioni ferme da oltre 18 mesi».
Quanto poi fatto emergere dai sindacati è il fatto che sia «ancora più grave il comportamento delle aziende di e-commerce che hanno visto un drastico aumento del fatturato e degli utili e che si sottraggono a riconoscere ai lavoratori un salario giusto e dignitoso. Riteniamo inaccettabili – hanno sottolineato – tali provocazioni nei confronti di una categoria che non si è mai sottratta al proprio lavoro e che durante tutto questo anno, in piena pandemia, ha garantito l’approvvigionamento dei beni di prima necessità, dei medicinali, e di tutto ciò di cui la nazione ha avuto necessità di trasportare. Sono stati definiti “eroi della pandemia” ma – hanno concluso – nessuno si è mai creduto tale perché responsabilmente hanno capito che era il momento di agire e di mettersi a disposizione della collettività. Ora è arrivato il momento di dare anche a questi lavoratori la giusta dignità attraverso il rinnovo del loro contratto di lavoro».

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