Cori, applausi e abbracci. E’ esplosa la festa all’aeroporto di Fiumicino all’arrivo, attorno alle 20, del campione olimpico Gimbo Tamberi, medaglia d’oro domenica nel salto in alto. L’anconetano, partito da Tokyo con la ginnasta Vanessa Ferrari (medaglia d’argento), è stato celebrato da un cordone di amici, parenti e colleghi delle Fiamme Oro. «Mai avrei creduto di provare un’emozione del genere – ha detto ai microfoni – mi sentivo il cuore esplodere in pedana, non avevo più il controllo del mio corpo. E’ stato un privilegio immenso poter provare una gioia simile, lo auguro a chiunque. Mi sento fortunato ad aver scritto una pagina di storia sportiva. Esserne il protagonista è qualcosa che mi riempie di gioia. Qual è il simbolo della mia Olimpiade? Il gesso, un oro olimpico è un oro olimpico, ma questo per me non significherebbe niente senza quel gesso. Il gesso vale mille ori olimpici». Gimbo fu costretto a saltare l’Olimpiade di Rio De Janeiro, nel 2016, a causa di un infortunio alla caviglia sinistra. Il gesso, con su scritto ‘Road to Tokyo 2020’, è stato portato domenica sulla pista d’atletica. Un talismano per Gimbo. Nella sua bacheca manca solo un titolo: l’oro mondiale outdoor. Appuntamento a Eugene nel 2022.
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