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Baby bulli, il prefetto:
«Repressione ma serve anche
un percorso di responsabilizzazione»

ANCONA - Le linee stilate dal Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal dottor Darco Pellos, per cercare di fermare i gruppi di ragazzi che sembrano aver preso possesso del centro. L'Ufficio Scolastico e l'Asur hanno assicurato la propria disponibilità a proseguire lo svolgimento di progetti di educazione alla legalità oltre al supporto informativo e tecnico sulle conseguenze dell’uso e abuso di alcol e sostanze psicotrope

Polizia e carabinieri durante un pattugliamento in centro

 

Si è svolto ieri in prefettura il tavolo del Comitato Ordine e Sicurezza pubblica per stilare i risultati del monitoraggio svolto dalle Forze dell’Ordine a seguito dei fenomeni che, negli ultimi mesi, hanno coinvolto gruppi di giovani formati anche da minorenni.
«Dall’analisi – spiega la prefettura – è emerso che il fenomeno, pur interessando principalmente Ancona, ha coinvolto anche altre località della provincia. Gli episodi – prosegue – hanno registrato un’importante intensificazione in concomitanza della pausa scolastica a seguito dell’allentamento delle restrizioni previste dalla normativa anti Covid. I comportamenti rilevati, sono stati prevalentemente occasionali dovuti alla aggregazione di un certo numero di individui e non hanno assunto il carattere di criminalità minorile specifica. Il monitoraggio- spiega – ha consentito altresì di constatare che le forze di Polizia sono prontamente intervenute per far fronte agli eventi segnalati, identificando i responsabili che sono stati poi denunciati o sanzionati».
In particolare, le Forze dell’Ordine sono state impegnate nell’individuare i ragazzi maggiorenni «che hanno ruolo di riferimento per questi gruppi giovanili. Nei confronti di questi individui – dice – oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria saranno adottate le misure di prevenzione personale quali: ordine di allontanamento e foglio di via obbligatorio».

Il prefetto di Ancona, Darco Pellos

Dall’analisi è comunque emerso un contesto caratterizzato da «problematiche legate al disagio giovanile il cui superamento dipende, non solo della costante opera di repressione da parte delle Forze dell’Ordine che continuano a svolgere un’incessante opera di controllo del territorio, ma anche e soprattutto da un rinnovato impegno da parte di tutte le Istituzioni nell’azione di prevenzione e di educazione. E’ necessario – viene sottolineato – che i giovani assumano un corretto comportamento, nell’ambito della comunità di riferimento, attraverso un percorso di responsabilizzazione poiché, per incoscienza, si rendono responsabili di gravi comportamenti. Il percorso – ribadisce – non può prescindere dal coinvolgimento delle famiglie sulle quali ricadono le conseguenze. I responsabili di comportamenti illegali sono sempre stati individuati, sanzionati e tenuti al risarcimento dei danni, insieme ai genitori».
A seguito di ciò, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale ha assicurato la propria disponibilità a proseguire lo svolgimento di progetti di educazione alla legalità destinati agli studenti e anche l’Asur proseguirà nelle attività consistenti nel supporto informativo e tecnico da professori e studenti sulle conseguenze dell’uso e abuso di alcol e sostanze psicotrope.
Infine, in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico, gli studenti che utilizzano mezzi di trasporto vengono esortati al rispetto delle norme di prevenzione Covid come l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento. Anche questi comportamenti infatti potranno costituire elementi di valutazione disciplinare in ambito scolastico.

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