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Le telecamere di Porta a Porta a Jesi,
il papà di Mancio:
«Faceva già la differenza da bambino»

TV - Ieri sera prima parte della puntata della trasmissione di Vespa dedicata al mister che ha portato l'Italia del calcio sul tetto d'Europa. Interviste ai genitori del ct. Questa sera la festa al PalaTriccoli

Papà Aldo, mamma Marianna e mister Mancini

 

Tutto pronto al PalaTriccoli di Jesi che questa sera ospiterà il Mancini Day per celebrare la vittoria di mister Roberto Mancini all’Europeo di calcio, L’attesa è stata spezzata ieri sera con la puntata di Porta a Porta, dedicata nella prima parte al ct che ha espugnato lo stadio di Wembley. Le telecamere della trasmissione sono andate nella città jesina. Il papà Aldo: «Da bambino, a 9/10 anni sapeva già fare la differenza. L’allenatore più importante per lui? Boskov», ex mister della mitica Sampdoria. La mamma Marianna: «Con Vialli sono come fratelli, è il collega più caro. Quell’abbraccio in finale è stato il simbolo di una rivincita dopo aver perso insieme la finale di Champions a Wembley». A Jesi, alcune riprese sono state fatte all’interno del campo di calcio dove si allena l’Aurora, dove Mancio si allenava da piccolo: «Si arrabbiava se non gli passavi la palla» ha detto l’amico Massimo Stronati, ex terzino. Le telecamere sono poi andati nei luoghi della città più frequentati dal mister e dagli amici di sempre. In trasmissione sono stati ripercorsi i gol segnati all’Europeo, l’emozione dei calci di rigore e quel fiato sospeso tirato prima della parata provvidenziale di Gigio Donnarumma. Questa sera, la festa, è al palazzetto.

 

 

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