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Gestione della piscina Saline:
a processo l’ex sindaco Mangialardi
Assolti tre ex assessori

IN AULA - I verdetti del gup che oggi ha scagionato dall'accusa di abuso di ufficio gli ex amministratori di Senigallia che avevano deciso di procedere con l'abbreviato. Rinviati a giudizio l’ex primo cittadino, l’ex vice sindaco Maurizio Memè, l’ex assessore Simonetta Bucari e due ex rappresentanti Uisp. Al centro l'affidamento della gestione alla società senza, dice la procura, passare da bando pubblico. Il dibattimento si aprirà nel marzo 2023

La piscina Le Saline di Senigallia

 

Inchiesta sulla gestione della piscina delle Saline: l’ex sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, l’ex vice sindaco Maurizio Memè e l’ex assessore Simonetta Bucari finiscono a processo per abuso d’ufficio. Lo ha deciso questa mattina il gup Francesca De Palma che ha anche assolto gli imputati che avevano scelto di procedere con l’abbreviato. Si tratta di tre ex amministratori della giunta Mangialardi: Chantal Bomprezzi, Gennaro Campanile, Enzo Monachesi. L’assoluzione è arrivata perchè il fatto non costituisce reato. Anche loro dovevano rispondere di abuso d’ufficio per aver votato nel 2015 – stando a quanto ricostruito dall’accusa –  una delibera con cui l’amministrazione si impegnava a prorogare la gestione del complesso delle Saline alla società Uisp «anziché indire una procedura ad evidenza pubblica, come previsto dalla normativa vigente».

Maurizio Mangialardi

Per i tre che procedevano con l’abbreviato, il pm Daniele Paci aveva chiesto otto mesi di reclusione. Dichiarata prescritta la posizione di Nadia Rotatori, ex presidente territoriale della Uisp, accusata di truffa per aver presentato nel 2013 presunti rendiconti falsati dell’associazione sportiva, omettendo così di versare soldi dovuti all’amministrazione di Senigallia. Il gup ha anche sentenziato per un altro episodio di abuso d’ufficio, relativo al 2017, a cui dovevano rispondere l’ex sindaco Mangialardi (oggi capogruppo dem in Consiglio Regionale), l’ex vice Memè, gli ex assessori Campanile, Monachesi e Bucari. Per chi ha deciso di procedere con il rito alternativo è arrivata l’assoluzione, per gli ex amministratori che hanno scelto l’ordinario c’è stata sentenza di non luogo a procedere perchè il fatto non è più previsto dalla legge come reato. In questo caso, la procura contestava alla giunta di aver predisposto una delibera con cui l’amministrazione si impegnava a gestire direttamente la piscina, favorendo però nella divisione degli spazi dell’acqua la Uisp e due società collegate all’associazione.  Dunque, il rinvio a giudizio con prima udienza fissata per il 2 marzo 2023 è stato deciso dal gup per Bucari, Mangialardi e Memè, ma in relazione alla delibera del 2015, quella per cui è arrivata la soluzione per gli altri in abbreviato. A processo dovranno anche andare Giorgio Gregorini e Massimo Tesei, nel 2016 rispettivamente presidente comitato territoriale e responsabile organizzato Uisp. Dovranno rispondere di truffa per, sostiene la procura,  la presentazione di «un rendiconto mendace della piscina Saline, anche difforme dal bilancio effettivo».

(fe.ser)

Gestione della piscina delle Saline: cade l’ipotesi di corruzione per il sindaco Mangialardi

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