di Maria Paola Cancellieri (foto Domenico Cappella)
Prima il corteo lunghissimo dei cuscini di rose bianche e colorate che hanno formato un grande tappeto di fiori ai piedi dell’altare della chiesa di San Carlo Borromeo di Osimo. Poi l’ingresso della bara bianca lungo la navata, accompagnata dagli applausi e dalle lacrime dai compagni di classe di Martina Campanile, in fila con fiori e palloncini a forma di cuore in mano mentre le voci del coro della parrocchia scandivano i loro passi.
E’ stato un addio straziante quello che oggi pomeriggio familiari, parenti e amici hanno tributato alla 14enne osimana deceduta mercoledì scorso nel reparto di Rianimazione pediatrica all’ospedale Salesi per insufficienza respiratoria da infezione Sars-cov-2. Ai primi banchi della chiesa i genitori, i fratelli e i nonni di Martina, vicini al piccolo feretro come se non volessero lasciarlo andar via. Rita, la mamma della ragazzina, distrutta dal dolore per tutta la cerimonia funebre è stata sorretta dai familiari. Martina con comorbilità e immunodepressa dopo aver subito il trapianto di rene, avrebbe potuto vaccinarsi solo a dicembre. Se n’è andata nel giorno dell’Immacolata, dopo 40 giorni di agonia e di ricovero al Salesi. Erano in pena per lei i compagni della prima media della scuola del Borgo di Osimo, già dal giorno del ricovero, avvenuto ad inizio novembre. Oggi con le insegnanti e le catechiste che 3 anni fa l’avevano preparata a ricevere il sacramento della Prima Comunione, hanno voluto tutti salutarla nel momento più difficile, quello dell’addio, senza potersi stringere negli abbracci consolatori, messi al bando dalla normativa anti-Covid.
Nonostante la compostezza di gesti che il contesto ha richiesto, Don Paolo Sconocchini, concelebrante della funzione insieme a don Francesco Scalmati, ha voluto evidenziare quanto fosse palpabile questo clima di amore davanti all’altare. «Martina adesso è con il Signore – ha detto il sacerdote – Non esistono solo le cose visibili, che sono passeggere, ma anche quelle del mondo invisibile che sono eterne. Cara Martina ora che sei con la Madre celeste prega per la tua mamma terrena, per il tuo papà, i tuoi fratelli ed i tuoi nonni e per chi ti ha voluto bene».
La stessa invocazione che nel messaggio di addio le sue insegnanti hanno rivolto a Martina. «Tu che sei forte, tu che sei una roccia, veglia sulla tua mamma, il tuo papà e i tuoi fratelli» hanno scritto nella lettera consegnata alla famiglia e letta al microfono dalla nonna di Martina, con la voce incrinata dalla commozione.
«Cara Martina, c’è un posto, non in questo mondo, dove ora potrai ballare, ridere e cantare a squarciagola, dove potrai saltare – sono le parole affettuose scolpite nel biglietto delle docenti – C’è un posto, non in questo mondo, dove torneremo ad abbracciarti. Fortissimo, come abbiamo sempre fatto. Un mondo dove non si soffrirà e tutto sarà così semplice, così meravigliosamente naturale. Non dimenticheremo mai il tuo sorriso coinvolgente, quello sguardo attento. La tua vocina squillante e la tua forza, la voglia di combattere e non di arrendersi. Sei entrata nella nostra vita, ci hai teso le mani, con tenerezza, come solo tu sapevi fare. Ci mancherai e non sai quanto ma sappiamo che in questo nuovo giardino tu sarai il fiore più bello, il più profumato e delicato non ci saranno ostacoli e barriere ma solo la bellezza della tua anima e la purezza del tuo cuore».
Prima del de profundis la famiglia Campanile ha voluto dedicare parole di gratitudine a «tutti coloro che hanno reso la vita di Martina bellissima. Grazie a tutta l’equipe medica del Salesi che si è data tanto da fare per lei, alle insegnanti, al personale del pulmino che l’ha accompagnata nei posti dove voleva andare. Grazie a tutti, a nome di Martina». Poi all’uscita della chiesa, sul sagrato, dopo la benedizione di don Francesco, il gesto simbolico più bello: il lancio in cielo di decine e decine di palloncini bianchi, colorati e a forma di cuore con il nome della ragazzina. L’ultimo, il più grande, rosso fuoco, l’ha lasciato andare via tra le nuvole di un tramonto carico di pioggia la mamma della bambina, dopo un pianto inarrestabile e struggente.
Lacrime e dolore per la morte di Martina: «Addio piccola guerriera»
Il dramma di Martina Campanile: positiva al Covid, si arrende a 14 anni
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati