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Caro gasolio,
sciopero dei pescherecci

ANCONA - Per una settimana le imbarcazioni non usciranno dal porto per chiedere al Governo di velocizzare il più possibile gli interventi previsti per il settore ittico italiano

Il mercato ittico del porto

 

I pescherecci di Ancona restano ancora in porto per protestare contro il caro gasolio. Dopo il corteo dello scorso giovedì, non si arresta la protesta per portare l’attenzione sul problema dei costi del carburante. La decisione di fermare le barche per una settimana è stata presa nel corso di un’affollata assemblea che si è tenuta ieri. La protesta dunque è stata confermata, ha fatto sapere l’Associazione produttori pesca di Ancona, «con la prospettiva di inasprirla la prossima settimana, dopo un nuovo incontro già previsto per lunedì prossimo».
«Tutta la marineria dorica non uscirà in mare nemmeno la prossima settimana, per chiedere al Governo di velocizzare il più possibile gli interventi previsti per il settore ittico italiano – hanno spiegato i pescatori – ma che appaiono ancora lontani da arrivare nelle casse delle imprese di pesca. Casse ormai vuote da tempo con il caro-gasolio che non accenna a diminuire. Un costo che ha spinto le marinerie a scegliere di non salpare più, visto che i ricavi erano di gran lunga inferiori alle spese sostenute ed intraprendere una serie di iniziative di protesta a vari livelli istituzionali».

Caro gasolio, pescatori in rivolta: «Siamo al collasso»

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