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Cheddira stende l’Ascoli,
il Bari espugna (0-1) il Del Duca

SERIE B - L'attaccante nato a Loreto con un rigore allo scadere del primo tempo decide il match. Poco prima il Var ne ha annullato uno ai bianconeri. La squadra di Breda ha messo sotto la vice capolista anche giocando 55 minuti in inferiorità numerica. Grande spettacolo sugli spalti con 9.000 spettatori, di cui circa 1.200 pugliesi

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La tifoseria dell’Ascoli

 

di Andrea Ferretti      

Ascoli scippato dal Bari, secondo classifica che, almeno per quello che si è visto oggi al “Del Duca” non si capisce come possa occupare quella posizione di classifica. Oppure si capisce, e allora entra in ballo un campionato di B equilibrato e anche un pò strano con le quattro neopromosse che stanno nella parte della classifica (Bari compreso) e con Brescia, Spal e Benevento in zona retrocessione.

L’Ascoli ha perso giocando non la più bella ma sicuramente la partita più tosta e gagliarda della stagione, rovinata (o “appiccata”, fate voi) da Falasco che si è fatto cacciare rimediando due ammonizioni in 42 minuti e sbagliando passaggi e tempi. Sentiva troppo la partita? Chissà. Sta di fatto che Breda dopo il primo giallo, e visto come si stava muovendo il giocatore, stava facendo scaldare Quaranta e Giordano che non avrebbero certo preso il posto di Mendes. Poi ha rinviato la decisione e non l’avesse mai fatto, è arrivato il secondo giallo.

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Walid Cheddira

L’Ascoli, che fino a quel momento aveva dominato in lungo e largo il Bari, vedendosi anche annullare un rigore, ha subìto il gol proprio dal dischetto per un fallo di Botteghin – ancora una volta il migliore in campo – su Walid Cheddira, il centravanti di origini marocchina ma marchigiano a tutti gli effetti (è nato a Loreto e cresciuto, anche calcisticamente, in questa regione). I tre punti permettono al Bari di continuare lo sprint promozione. Stavolta li ha ottenuti davvero con il minimo sforzo. Si interrompe la serie positiva di Breda.

 LE PREMESSE – Ascoli senza lo squalificato Buchel e gli infortunati Adjapong, Proia e Bellusci. Nell’infermeria del Bari restano invece Folorunsho e Ceter. Moduli speculari con Mignani e Breda che danno fiducia dal primo minuto a chi ha risolto l’ultima partita: Mendes accanto a Gondo nell’Ascoli, Bellomo (ex come sempre fischiatissimo al “Del Duca”) a sostegno del marchigiano-marocchino Cheddira e Esposito preferito ad Antenucci.

IL PRIMO TEMPO – Ritmi subito molto elevati e tifo spettacolare per tutte e due le squadre (circa 1.200 i tifosi pugliesi). L’Ascoli parte a testa bassa con pressing alto e asfissiante. Al 17’ la prima conclusione pericolosa è bianconera: Mendes trova il varco buono e poi spreca sul fondo. Al 26’ sugli sviluppi di un angolo Botteghin versione centravanti si gira e calcia, la palla finisce addosso a Molina, per l’arbitro è rigore, il Var lo richiama a vedere l’azione: decisione annullata. Al 36’ Ascoli vicino al gol con Collocolo, decisivo il guantone di Caprile. Al 42’ la gara cambia volto dopo il secondo giallo a Falasco. L’Ascoli resta in dieci, poi piove sul bagnato quando al 45’, nella prima occasione in cui il Bari si vede dalle parti di Leali, l’arbitro assegna un rigore per fallo di Botteghin su Cheddira, che poi trasforma dal dischetto.

IL SECONDO TEMPO – Nell’intervallo vanno sotto la doccia Giovane (al suo posto Quaranta per motivi tattici) e un deludente Bellomo sostituito da Maiello. Nella ripresa al 15’ Breda cambia l’attacco: Forte e Marsura per Mendes e Gondo. Mignani risponde con Scheidler per Esposito. Ad attaccare, sebbene in dieci, è sempre l’Ascoli. Al 22’ Donati sbaglia un retropassaggio e Botteghin rimedia su Cheddira. Altro doppio cambio del Bari: Mallamo-Maita e Benali-Molina. Al 33’ Scheidler prova a sorprendere Leali, pallonetto fuori misura. All’ultimo di recupero le proteste dell’Ascoli per un possibile rigore su Dionisi, stavolta il Var dice che si può giocare. A riassumere nella maniera più esplicita il pomeriggio marchigiano del Bari, che ha giocato 55 minuti con un uomo in più, è l’ingresso nel finale del difensore Di Cesare al posto di un centrocampista.

ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Donati, Simic, Botteghin, Falasco; Collocolo (37’st Eramo), Giovane (1’st Quaranta), Caligara; Falzerano (27’st Dionisi); Gondo (15’st Forte), Mendes (15’st Marsura). A disposizione:  Guarna, Lungoy, Ciciretti, Giordano, Sidibe, Eramo, Franzolini, Tavcar. Allenatore: Breda

BARI (4-3-1-2): Caprile; Pucino, Zuzek, Vicari, Mazzotta; Molina (27’st Benali), Maita (27’st Mallamo), Benedetti (42’st Di Cesare); Bellomo (1’st Maiello); Esposito (15’st Scheidler), Cheddira. A disposizione: Frattali, Matino, Di Cesare, Antenucci, Botta, Morachioli, Ricci, Dorval. Allenatore: Mignani

Arbitro: Abisso di Palermo (assistenti Vecchi di Lamezia Terme e Trinchieri di Milano, quarto ufficiale Perri, Var La Penna, Avar Marcenaro)

 

NOTE: spettatori 8.857, incasso 95.555 euro (paganti 4.887 di cui circa 1.200 ospiti, euro 63.789; abbonati 3.970, rateo euro 31.766). Espulso 42’pt Falasco (A) per doppia ammonizione, entrambe per gioco falloso. Ammoniti: Giovane (A) e Maita (B). Angoli 6-0 per l’Ascoli. Recupero 3’+4′

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