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«No alla destra ma non siamo proprietari
di alcun voto», la sinistra anconetana
lascia libertà di scelta ai suoi elettori

VERSO IL BALLOTTAGGIO - Le liste che hanno supportato la candidatura a sindaco di Francesco Rubini non indicano un preciso modo di votare al secondo turno al proprio elettorato, pur ribadendo la distanza totale da «Berlusconi, Meloni e Salvini». Il M5S invece da massima libertà. Si attende adesso il parere di Europa Verde

Francesco Rubini alla presentazione delle liste di Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta

 

di Antonio Bomba

Nessun apparentamento. Ma nemmeno una indicazione di voto pur ribadendo il ‘no assoluto’ alla destra di Meloni e Salvini e Berlusconi perché «Non siamo proprietari di nessun voto». È questa la posizione di Francesco Rubini e delle liste Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta, decisa tutti assieme oggi pomeriggio in una lunghissima assemblea dove, la lettera che Ida Simonella e tutto il centrosinistra hanno mandato ieri a loro come a tutte le forze politiche che hanno partecipato al primo turno ma sono fuori dal secondo, è stata attentamente esaminata e, a giudicare dalla risposta, non è stata ritenuta soddisfacente.

E così, dopo il Movimento 5 Stelle che ieri sera aveva dato libertà assoluta ai propri elettori, ecco la posizione della sinistra anconetana: libertà relativa con un secco no alla destra nazionale in primis. E quella locale in seconda battuta vista, per loro stessa ammissione, come una naturale prosecuzione di filiera. Non mancano, da parte di Rubini, Aic e Aca, accuse di responsabilità specifica per il largo consenso ottenuto sin qui dal candidato di centrodestra Daniele Silvetti, tutte imputabili alla sindaca uscente Valeria Mancinelli e alla coalizione che l’ha sostenuta in questi 10 anni.

«L’assemblea delle liste Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta – si legge nel comunicato inviato – a sostegno di Francesco Rubini sindaco ribadisce che la coalizione ha inteso rappresentare l’alternativa necessaria sulla base del lavoro di opposizione sociale e politica portato avanti durante tutti i dieci anni di governo dell’amministrazione guidata dal sindaco uscente Valeria Mancinelli; un’opposizione radicale e coerente che ci ha visti sempre alternativi al modello di governo del Pd e dei suoi alleati. Sottolinea che le responsabilità politiche ed amministrative dell’avanzata nazionale e locale delle destre regressive e conservatrici sono imputabili anche alle scelte del centrosinistra; se Silvetti è vicino alla conquista della città è evidente che chi ha governato fino ad oggi non lo ha fatto in maniera adeguata: il mantenimento dell’establishment allontana gli elettori non rappresentati. Considerate le ripetute dichiarazioni pubbliche del nostro candidato a sindaco riguardanti i nostri temi fondamentali quali, tra gli altri, il sì deciso alla costituzione dell’Area Marina Protetta, il no alla costruzione della banchina grandi navi da crociera al porto antico, la riapertura immediata della stazione marittima per la realizzazione della metropolitana di superficie, il finanziamento e il ripristino della gestione pubblica degli asili nido privatizzati dalla giunta uscente e il potenziamento dei servizi educativi e dell’assistenza ai disabili, l’allargamento degli spazi reali di democrazia e partecipazione, riteniamo che su questi temi non ci siano state aperture da parte del centrosinistra».

Data la cosiddetta notizia, il comunicato prosegue: «L’assemblea pertanto prende atto dell’impossibilità di proseguire qualsiasi interlocuzione politica con la coalizione guidata da Ida Simonella. Riteniamo altresì che non vi siano margini per alcuna discussione con il centrodestra che rappresenta il nostro principale avversario politico alla luce della propria natura regressiva, conservatrice e intollerante. Richiamati i valori della democrazia e della Costituzione antifascista, non possiamo essere equidistanti e reticenti: non saremo mai con la destra di Berlusconi, Salvini e Meloni. La coalizione non si ritiene comunque proprietaria di nessun voto. Garantiamo che continueremo in città, nei quartieri ed in consiglio comunale la nostra azione politica programmatica per la costruzione dell’alternativa sociale, ambientale e per la pace che mai come in questi drammatici giorni richiama alle responsabilità politiche i governi fin qui succedutisi e le forze politiche dell’austerità e del riarmo».

Enrico Sparapani con il presidente Giuseppe Conte

Sulla stessa lunghezza d’onda, dicevamo, è il Movimento 5 Stelle che nel meeting online tenuto ieri sera, cioè venerdì, ha deciso di lasciare massima libertà ai propri elettori non ritenendo vicino alle proprie idee il centrodestra e ritenendo non accettabile la proposta giunta dal centrosinistra: «La politica cittadina – scrive l’ormai l’ex candidato sindaco Enrico Sparapani – tra una settimana vivrà il round finale delle elezioni che decideranno il prossimo futuro della nostra città.  Per l’appuntamento del ballottaggio non faremo nessun apparentamento. Rimaniamo coerenti e trasparenti con la nostra linea politica, il voto è dei cittadini che analizzeranno e decideranno liberamente la scelta da prendere. Il Movimento 5 Stelle di Ancona continuerà a lavorare e approfondire il programma politico che ha presentato con trasparenza e massima inclusione». Che qualcosa possa cambiare su espressa indicazione di un Giuseppe Conte sempre più vicino a Elly Schlein? Per adesso nulla si intravede all’orizzonte ma 7 giorni sono lunghi a passare.

Ma di preciso quali argomenti hanno utilizzato Ida Simonella e il centrosinistra per persuadere tutti gli altri quattro candidati a sindaco esclusi dal ballottaggio, Battino compreso?

Dicevamo prima di una lunga lettera inviata ieri a tutti loro, firmata da Simonella e controfirmata da quasi tutti i segretari e coordinatori delle liste presenti nella coalizione ‘Progetto Ancona’. Essi all’unanimità chiedono a Rubini, Verdi, 5 Stelle e Battino di unire le forze per evitare che «La città finisca nelle mani di una destra retrograda» e ricordando che «Ci uniscono i temi sociali». Simonella e chi la sostiene chiamano anche all’unità sul fronte dell’ecologia, a loro modo di vedere utile per fermare un avversario che «Nega il cambiamento climatico».

Pur non ritrattando ciò che per Aic, M5S e Ev è fondamentale, vale a dire aprire all’Area Marina Protetta, a centrosinistra promettono però di essere pronti a confrontarsi «Con gli esperti dell’Univpm e del Cnr» così come per la stazione marittima assicurano di «Riaprire il dialogo con le Ferrovie per chiedere una soluzione nuova e coerente con le esigenze della città». Per ultimo i firmatari della missiva promettono di dare molto più ascolto ai Ctp (cioè le ex circoscrizioni) e, per quanto possibile, riorganizzarli, così come di ricapitalizzarle, se necessario, AnconAmbiente e Conerobus ed evitare che vengano privatizzate.

Intenti e promesse che a quanto pare non hanno soddisfatto Battino, che come detto è addirittura passato al centrodestra, così come Sparapani e Rubini, come vi abbiamo appena raccontato.

Roberto Rubegni durante il comizio di fine campagna elettorale tenuto al mercato delle Erbe

E Rubegni? Manca a questo punto soltanto lui con Europa Verde a indicare la propria posizione per il ballottaggio. Ma, visto che la riunione del direttivo locale è prevista per lunedì, al momento appare impensabile un apparentamento dato che i termini ultimi per farlo, a norma di legge, scadono domani alle ore 13. Nel caso, dovrebbero muoversi a farla domani mattina presto. E nessun segnale indica ciò. Tuttavia, almeno da questa parte politica, una indicazione di voto verso Simonella e il centrosinistra potrebbe anche arrivare. Sarà davvero così? Ancora 48 ore o poco più e scopriremo tutto

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