Impianto rifiuti alla Zipa,
fibrillazione nella maggioranza:
Mre lascia e apre lo scontro

JESI – Lo ha annunciato il direttivo dei Repubblicani Europei, rappresentati da un assessore e un consigliere comunale. Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo: «Non esiste oggi, né esisterà domani, alcuno spazio a disposizione per chi non lavora in una azione politica comune»»

Gli attivisti di Mre Jesi (archivio)

 

Impianto rifiuti alla Zipa, fibrillazioni nella maggioranza del sindaco di Jesi. Il direttivo del Movimento Repubblicano Europeo che nell’amministrazione è rappresentato dall’assessore Loretta Fabrizi e dalla consigliera comunale Lorena Santarelli, si è dichiarato subito contrario all’insediamento dell’impianto «avendo approfondito il testo e compreso il danno che ne sarebbe derivato, come dichiarato più volte a mezzo stampa e in Consiglio comunale. Questa scelta non è stata facile da gestire nemmeno all’interno del Partito, a causa di voci rassicuranti che arrivavano dall’Amministrazione e per la pretesa di una acritica ubbidienza alle decisioni del sindaco e degli altri partiti politici» spiega in una nota il direttivo di Mre Jesi. Dopo gli sviluppi del caso il 23 gennaio Mre «ha deciso all’unanimità l’uscita dalla maggioranza di questa Amministrazione comunale. Le difficoltà di convivenza sono apparse chiare sin dall’inizio ma quello che ha portato alla decisione finale è stata la vicenda Edison» spiegando nel comunicato del direttivo che «noi ragioniamo con la nostra testa e vogliamo capire» e che si sarebbero «susseguiti atteggiamenti ostativi di qualunque azione politica si volesse intraprendere sempre con l’input dell’ubbidienza e del silenzio: evidentemente questa situazione ha logorato il rapporto fiduciario e collaborativo».

Immediata la replica di Lorenzo Fiordelmendo che ieri pomeriggio ha chiarito: «Finché sarò sindaco, l’Amministrazione comunale non diventerà mai la succursale di un partito, di questo o quel comitato o la regia dimora del civismo. Questa Amministrazione ha chiaro un concetto: è la città tutta a fare la città. Una città che sia consapevole della complessità delle questioni, delle tensioni che si possono generare e che sia pronta ad affrontarle con percorsi politicamente e tecnicamente ordinati e solidi. Chiunque pensi che si debba invece essere autoreferenziali, e persino ambigui, è bene che stia all’opposizione. Stiamo lavorando – conclude Fiordelmondo – con dei percorsi inediti e mai sperimentati per la città in fatto di partecipazione e condivisione. Ed è pertanto fondamentale che vi sia massima chiarezza e compattezza nella maggioranza politica che sostiene questa Amministrazione. Non esiste oggi, né esisterà domani, alcuno spazio a disposizione per chi non lavora in una azione politica comune».

Anche il gruppo di maggioranza Jesi in Comune si dice perplesso. «Apprendiamo che il gruppo dei Repubblicani Europei ha deciso di uscire dalla maggioranza. Un metodo, quello di uscire sulla stampa invece che confrontarsi all’interno della maggioranza, che hanno praticato da sempre, con la logica della vecchia politica da prima repubblica.- si legge nella nota ufficiale – Che ci fossero distanze con loro era evidente da tempo e, con molta sincerità, siamo sollevati che abbiano finalmente fatto una scelta di chiarezza. Ci teniamo in ogni caso, a prescindere da quelle che saranno le future scelte, a ringraziare l’assessora Fabrizi, per il lavoro svolto, per la sua umanità , preparazione e capacità politica. La scusa che hanno utilizzato è, a dir poco, incredibile, visto che sull’impianto Edison tutte le forze di maggioranza hanno espresso parere negativo e che se si parla di consultazione popolare non è certo grazie ai Repubblicani, ma ad una proposta del Sindaco che è stata messa in campo all’interno del percorso partecipativo. Invece i Repubblicani Europei pretendevano di decidere da soli tempi e metodi della consultazione popolare e di farlo oggi, quando a seguito del vizio sollevato dall’amministrazione comunale, se il procedimento dovesse essere arrestato, potrebbe essere superflua. Un tempismo eccezionale. La motivazione vera abbastanza evidente è che i Repubblicani Europei, anche in vista delle prossime elezioni regionali, hanno pensato di buttarsi a destra. Il tutto in linea con il loro modo di concepire la politica e con alcune loro posizioni davvero inconciliabili con la nostra visione di città. Ad ogni modo, bene. Si accomodino pure tra le civiche e i fratelli d’Italia».

Dall’opposizione l’Associazione ‘Per Jesi’ riconosce invece all’Mre «di aver tenuto la schiena dritta sulla questione Edison e comprendiamo appieno la loro scelta di lasciare questa maggioranza completamente appiattita intorno al Sindaco e alle sue decisioni. Se vorranno dialogare per il bene della città, nell’opposizione troveranno un interlocutore. – si legge nella nota ufficiale – La partecipazione sbandierata dalla maggioranza è una favola: basta una voce in disaccordo e gli epiteti si sprecano per soffocarla o denigrarla. Non si capisce come si possa parlare ancora di condivisione e partecipazione quando una forza politica di maggioranza, tra gli altri, è stata tenuta volutamente emarginata e tenuta all’oscuro di decisioni prese d’ufficio. Invece di coinvolgere i cittadini su decisioni in realtà già prese, il Sindaco farebbe meglio a ragionare sul consenso che ha o meno in città, e farsi un bagno di realtà anziché proporre insistentemente una realtà idilliaca che non esiste. È evidente che l’insoddisfazione in città sta diventando sempre più grande, anche nei confronti del Sindaco stesso e verso i suoi modi, i suoi atteggiamenti, la sua contraddittorietà. Infatti di tutto quello che ha detto in campagna elettorale non ha fatto nulla, come di quello che sostiene da due anni e mezzo; quindi chiaramente il problema è del Sindaco ed è un palese problema di credibilità, che dovrebbe ritrovare tra i cittadini, da tempo stanchi di ascoltare dichiarazioni che non trovano alcun riscontro nella realtà e suonano come una presa in giro. Ora capiamo che dietro al silenzio tenuto sul progetto, durato per più di un anno, c’é stato un Sindaco che impartiva ordini di scuderia ed escludeva parte della maggioranza da notizie fondamentali. Alla faccia della partecipazione democratica e del valore della comunità» conclude ‘Per Jesi’.

 

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