La Provincia di Ancona dice la sua sulla procedura autorizzativa per l’impianto rifiuti alla Zipa di Jesi: «Se le motivazioni dell’azienda non saranno esaustive pronti a interrompere il procedimento autorizzativo». A spiegare l’iter è il presidente Daniele Carnevali. « Ora è il momento delle risposte dell’azienda alle osservazioni al progetto. Poi seguirà il pronunciamento della Conferenza dei Servizi. Senza adeguate motivazioni della ditta pronti al rigetto della domanda».
Anche la Commissione Ambiente del Consiglio provinciale di Ancona ha affrontato ieri, 21 gennaio, la ‘questione Edison’ per la realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi e non in area Zipa. La commissione, coordinata dal presidente Riccardo Strano, ha visto la partecipazione dei consiglieri membri e dei tecnici della Provincia Bugatti e Romagna nonché di un folto pubblico di cittadini e rappresentanti dei comitati.« Allo stato attuale il procedimento – spiega il presidente della Provincia Daniele Carnevali – è in fase di attesa da parte dell’azienda delle integrazioni e chiarimenti richieste dai vari enti e delle controdeduzioni alle osservazioni presentate dai cittadini comitati, associazioni e portatori di interessi, nel termine ultimo fissato al 31 marzo. Successivamente si avvierà la fase della indizione della Conferenza dei servizi per la valutazione del progetto».
«In sede di commissione – prosegue Carnevali – sono stati affrontati e chiariti diversi aspetti, tra cui la questione della destinazione urbanistica e la disponibilità dell’area da parte del proponente. Proprio in sede di commissione è stato comunicato che la Provincia – prosegue Carnevali – ha chiesto chiarimenti sia alla stessa Edison sull’idoneità del titolo per la disponibilità dell’area sia al commissario liquidatore sulla corretta applicazione del regolamento Zipa. Se non arriveranno risposte da parte di Edison o se queste non saranno ritenute esaurienti, la Provincia si è riservata la possibilità di avanzare un preavviso di rigetto del progetto alla ditta, come già richiesto dal Comune stesso».
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