Link University, misterioso dietrofront:
dopo appena 24 ore rinviata al 2026/2027
la pratica dei nuovi sei corsi nelle Marche

CASO - Venerdì la prima lettera dell'ateneo privato per chiedere un incontro con sindaci e parti sociali e valutare la proposta di corsi di Fisioterapia e Osteopatia a Macerata, Ascoli e Fano per il 2025/2026, in aggiunta a quelli per cui ha ottenuto già il via libera dalla Regione. Ieri sera, nuova comunicazione dell'università telematica: summit rinviato a data da destinarsi e richiesta rimandata di un anno. Che dietro questo cambio repentino ci siano i vertici di Palazzo Raffaello, che vorrebbero evitare altre polemiche anche in vista delle elezioni? Il consigliere dem Romano Carancini: «E' evidente che il centrodestra sia in confusione e che nella maggioranza ci siano malumori»

471971324_925182576413993_5130940019019999011_n-325x217Dietrofront, o meglio tutto rimandato. Forse a quando le acque saranno più calme e non ci sarà la spada di Damocle della campagna elettorale a pesare come un macigno. Ma la volontà a quanto pare resta.

E’ durata 24 ore la nuova richiesta della Link Univerisity di istituire altri sei corsi di Fisioterapia e Osteopatia a Macerata, Ascoli e Fano, dopo il via libera già ricevuto dalla Regione per aprire corsi di Medicina-Chirurgia e Odontoiatria nelle tre città. Venerdì il dg dell’ateneo telematico aveva inviato una lettera in cui si palesava la volontà di aprire altri sei corsi, appunto, nell’anno accademico 2025/2026, oltre a quelli che già hanno ottenuto un primo ok da Palazzo Raffaello e sono in attesa della pronuncia vincolante del Miur. Nelle missiva si invitavano sindaci, sindacati, ordini professionali e parti sociali a un incontro online per martedì, in cui avrebbero dovuto esprimere un parere preventivo sulla richiesta. Propedeutico, ovviamente, a ottenere un  nuovo lascia passare dalla Regione.

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Palazzo Raffaello, sede della Regione

Ieri sera però è arrivata un’altra lettera firmata dal dg della Link University in cui è stato comunicato l’annullamento dell’incontro di martedì, da fissare prossimamente, ed è stato specificato anche che la proposta resta in piedi, ma per l’anno accademico 2026/2027. Ora, cosa è successo in queste 24 ore non è dato sapere. Di certo, appare quantomeno improbabile che l’ateneo abbia cambiato idea così rapidamente. Molto più probabile è che tra venerdì e sabato sia intervenuta la Regione, per “bloccare” sul nascere questa nuova patata bollente. Di sicuro il presidente Acquaroli e la sua giunta sono stati travolti dalle polemiche dopo il primo sì rilasciato da Palazzo Raffaello all’ateneo telematico: i rettori delle quattro università pubbliche marchigiane, sindacati, forze di opposizione e studenti hanno puntato il dito con forza contro la decisione. A maggior ragione dopo la ricostruzione di Cronache Maceratesi in cui si è dato conto del fatto che la famiglia del fondatore della Link, Francesco Polidori, sia stata una delle maggiori finanziatrici della campagna elettorale della Lega per le politiche del 2022. Quindi è possibile che siano intervenuti direttamente i vertici della Regione per cercare di tamponare subito l’eventuale ulteriore falla che si sarebbe potuta creare a livello di opinione pubblica e non solo. E così la richiesta ora resta sospesa, in attesa che passino “la nottata” e soprattutto le prossime elezioni regionali.

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Romano Carancini e Sandro Parcaroli

«Tutto questo – attacca il consigliere regionale dem Romano Carancini – dà la misura di ciò che sta accadendo: il centrodestra è  in totale confusione. E’ evidente che ci siano dei malumori nella maggioranza». L’esponente del Pd sposta poi il mirino sul sindaco di Macerata Sandro Parcaroli che, seppur sollecitato e contattato, sulla questione ha preferito fare il pesce in barile: «Ancora una volta Parcaroli non pervenuto, il fatto che il sindaco della città con uno degli atenei più antichi di Italia non dica una parola è inconcepibile. L’amministrazione comunale dovrebbe muoversi per quanto in suo potere per tutelare Unimc». 

(Redazione Cm)

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