«L’Anpi di Ancona stigmatizza l’inusuale e immotivato controllo dei documenti a diversi cittadini e cittadine così come l’adozione di iniziative approssimative e confuse in merito allo svolgimento del corteo che hanno creato disappunto e contrarietà». All’indomani della Festa della Liberazione, celebrata all’insegna della sobrietà per il lutto nazionale in memoria di Papa Francesco, l’associazione partigiani prende le distanze da alcuni controlli svolti dalle forze dell’ordine a chi ad esempio durante il corteo lungo Viale della Vittoria è stato identificato perchè indossava la bandana dell’Anpi e una kefiah palestinese. In piazza Cavour un gruppo di contestatori aveva interrotto il discorso del sindaco Daniele Silvetti urlando “fuori i fascisti dalla piazza” ma il primo cittadino dorico, nel direttivo dell’Anci nazionale era riuscito a spiegare che la questione del lutto nazionale «era stato commesso un errore dando direttive imprecise ai Comuni che anche questa volta sono stati lasciati soli».
Oggi l’Anpi sottolinea come «il 25 Aprile è Festa nazionale perché in quel giorno il Comitato Nazionale di Liberazione (Cnl) con la voce del Partigiano Sandro Pertini dal microfono di Radio Milano Libera dichiarava lo sciopero generale e l’insurrezione nazionale contro gli occupanti nazisti e i suoi alleati fascisti che da li a qualche giorno firmarono la resa senza condizioni e fu la fine della guerra. Un giorno di liberazione, di festa e di unità nazionale che insieme alla sconfitta del nazifascismo e dell’occupazione tedesca, sanciva la ritrovata dignità di un popolo e la rinascita democratica del Paese. – rimarca l’Anpi – Questo il significato e il valore del 25 Aprile che nel suo 80° Anniversario è stato ancora una volta un giorno di grande e sentita partecipazione popolare che, nel contempo, ha riservato un doveroso rispetto al lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco, ad Ancona come nelle centinaia di migliaia di altre celebrazioni che si sono svolte in tutto il Paese».
Poi aggiunge che «il composto rispetto verso alcune limitazioni derivate dal protocollo nazionale del Cerimoniale istituzionale ha però fatto registrare anche ad Ancona comportamenti unilaterali e irragionevoli, lesivi degli impegni che vengono assunti concordemente da tutti i soggetti che partecipano alla organizzazione degli appuntamenti celebrativi. L’Anpi di Ancona stigmatizza in particolare l’inusuale e immotivato controllo dei documenti a diversi cittadini e cittadine così come l’adozione di iniziative approssimative e confuse in merito allo svolgimento del corteo che hanno creato disappunto e contrarietà. Liberazione e libertà non sono sinonimi, la libertà in questo Paese è data da quanti e quante si sono battuti sacrificando anche la propria vita, proprio grazie alla Resistenza e alla Liberazione: una libertà incardinata nei principi fondamentali della Costituzione che, in primo luogo, ogni soggetto pubblico è tenuto a rispettare. Per quanto sopra auspichiamo vengano chiarite le motivazioni di tali comportamenti che segnano una pagina non lusinghiera nella vita democratica della città» conclude l’Anpi Ancona.
Il 25 aprile ad Ancona tra pioggia e contestazioni (Foto/Video)
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