Il corpo della ragazza in strada
di Francesca Marsili (Foto di Fabio Falcioni)
Donna uccisa in mezzo alla strada a Tolentino, il femminicidio è avvenuto nel parco di viale Benadduci intorno alle 20 di questa sera. Una testimone ha assisto alla scena e ha chiamato i soccorsi. L’omicida dopo il delitto si è seduto su di una panchina con le gambe incrociate e ha atteso. La vittima è una donna di 45 anni, Gentiana Hudhra, albanese, due figli, lavorava come badante. Questa sera la donna stava andando al lavoro. L’omicida è l’ex marito, è stato portato in caserma dai carabinieri.
Un delitto atroce, una donna di 45 anni colpita a coltellate e poi, una volta a terra, presa a calci dal suo omicida. Una scena a cui ha assistito una testimone in viale Benadduci, di fronte al bar Chinatown.
Gentiana Hudhra
La testimone aveva sentito urlare ed è corsa a vedere cosa fosse accaduto e ha visto l’uomo che colpiva a calci quel corpo esanime a terra. È stata la testimone a chiamare i soccorsi mentre l’omicida non ha fatto altri che sedersi su di una panchina e incrociare le gambe. Sul posto sono arrivati carabinieri e 118.
L’omicida seduto sulla panchina
Il personale dell’emergenza non ha potuto fare più niente per salvare la vita alla donna, ormai era morta. I carabinieri hanno poi preso l’uomo che si era seduto sulla panchina e lo hanno portato in caserma per gli accertamenti del caso. La zona dove è avvenuto l’omicidio è stata transennata dai carabinieri. Uno zainetto e un monopattino sono stati cerchiati con lo spray, possibile si tratti di elementi di prova.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Reparto operativo di Macerata, con il colonnello Massimiliano Mengasini. Sul posto è immediatamente intervenuto anche il colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei carabinieri. Per gli accertamenti sono arrivati anche il medico legale Antonio Tombolini, e il pm Enrico Riccioni.
L’omicidio a Tolentino (Foto di Fabio Falcioni)
Il sindaco Mauro Sclavi sul posto con la vice sindaco Alessia Pupo (Foto di Fabio Falcioni)
Foto di Fabio Falcioni
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