Medici del Carlo Urbani deviati a Cingoli
«Il nostro ospedale soffre»

JESI - Il tribunale del Malato e il Comitato a difesa dell’ospedale: «Personale già insufficiente. Sindacati e amministrazione comunale si oppongano»

L’ospedale di Jesi Carlo Urbani

di Nicoletta Paciarotti

«Non possiamo più accettare che medici della radiologia e della nostra medicina debbano coprire turni a Cingoli, attività questa che sottrae risorse al nostro ospedale a scapito dell’attività ospedaliera».

È l’allarme lanciato da Pasquale Liguori, responsabile del tribunale per i Diritti del Malato, e Franco Iantosca, portavoce del Comitato a difesa dell’ospedale di Jesi. In un comunicato congiunto, i due denunciano una situazione che definiscono «intollerabile», aggravata dalla cronica carenza di personale.

«Mentre a Cingoli assicuriamo h24 la presenza di personale medico del soccorso, a Jesi lo facciamo solo in parte, in quanto nel nostro territorio riusciamo ad avere la presenza di medici solo per alcune ore, lasciando al personale infermieristico di completare il turno», scrivono.

Secondo i firmatari, questo squilibrio va avanti da oltre un anno, «senza che nessuno si opponga a tale situazione intollerabile, sindacati e amministrazione comunale compresi».

Liguori e Iantosca chiariscono di non voler alimentare tensioni tra territori: «Nessuno di noi vuole contrapporsi ai cittadini di Cingoli che, vivendo in territorio disagiato, hanno tutto il diritto di essere tutelati. Ma tutto ciò non può essere assicurato a discapito delle risorse del nostro ospedale».

L’appello finale è rivolto alla politica locale: «Chiediamo quindi che la politica di maggioranza ma anche di opposizione facciano sentire la propria voce per chiarire in maniera definitiva la questione di Cingoli, mettendo fine a questo assurdo via vai di personale da Jesi a Cingoli che non fa bene a nessuno».

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