Sbloccati i lavori all’ex Cartiera Ripanti:
al via il completamento delle opere
di urbanizzazione

JESI - Dopo un iter durato anni e il fallimento dell'impresa, il Comune stanzia oltre 300mila euro per concludere strade, sottoservizi e parcheggi in via Roma, restituendo qualità e fruibilità ai residenti dell'area

Il cantiere

Dopo lunghi anni di attesa sono iniziati i lavori di completamento delle opere di urbanizzazione primaria dell’ex Cartiera Ripanti di via Roma, nei pressi del centro commerciale La Fornace.
Un intervento rispetto al quale c’era l’impegno dell’Amministrazione comunale nel recuperare i ritardi accumulati e dare risposta puntuale ai residenti e non solo ad essi, visto che si tratta di un’area posta in una posizione strategica rispetto a primari servizi circostanti.
«Oltre 300 mila euro le risorse stanziate – fa sapere il Comune – , che prevedono il completamento della sede stradale di Via Diaschi, non ancora realizzata, delle reti dei sottoservizi (idrico, fognatura, energia elettrica, gas metano, pubblica, illuminazione, telefonia e dati, rete acque meteoriche), il completamento delle aree di parcheggio, marciapiedi e a verde complementari. A ciò si aggiungerà la sistemazione delle ulteriori aree verdi di quartiere del pendìo che si affaccia su via Diaschi subito dietro la fascia adibita a parcheggi e dell’area che si collega al Parco del Ventaglio».

«Portiamo avanti ulteriori lavori – ha spiegato l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni – per restituire qualità ad altro spazio pubblico della città; interventi in un’area finora non connessa, nonostante pienamente centrale, che ci permette di dare una risposta a quei residenti che già da diversi anni abitano negli appartamenti dello stabile riqualificato e che possono così usufruire dei parcheggi e fare uso quotidiano degli spazi esterni».
Un iter tortuoso quello della riqualificazione dell’area dell’ex cartiera, iniziato a giugno del 2005, con l’approvazione del progetto definitivo esecutivo nel 2008, ma con lavori non terminati a seguito del fallimento dell’impresa.
All’interno dell’ampio stabile, un blocco era stato nel frattempo acquistato all’asta dalla cooperativa che, d’intesa con il Comune, ha sviluppato un progetto di autorecupero (finanziato con un contributo regionale di 526 mila euro) creando ulteriori 12 nuovi alloggi.

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