Pomeriggio di protesta in via Schiavoni, ad Ancona, dove i Centri sociali delle Marche hanno presidiato la sede regionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
La manifestazione è stata indetta per condannare le istituzioni sportive, in particolare la Figc, per quella che i manifestanti definiscono una “complicità” verso lo stato di Israele.
La contestazione avviene nel giorno in cui è in programma la partita Norvegia-Israele e a pochi giorni dal match tra Italia e la nazionale israeliana, in programma per martedì prossimo, a Udine.
La richiesta del Coordinamento è netta: «Nessuna complicità col genocidio, interruzione di ogni rapporto con lo stato ebraico. Italia Israele non va giocata».

Per simboleggiare la loro accusa di genocidio, i manifestanti hanno lanciato contro l’ingresso della sede Figc dei palloni “insanguinati”, a rappresentare il sangue delle vittime palestinesi.
I Centri sociali richiamano la posizione assunta dalla federazione norvegese, che ha espresso parere favorevole all’esclusione della rappresentativa israeliana dalle competizioni internazionali. Analogamente, citano la richiesta ufficiale di esclusione dagli eventi sportivi Uefa e Fifa avanzata lo scorso settembre, dopo il rapporto della Commissione d’inchiesta del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.

«Ogni forma di rapporto o collaborazione istituzionale con lo stato occupante sionista deve essere interrotta, anche nello sport», concludono i manifestanti.
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