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Fondi ai disabili bloccati da mesi
Larocca: “La Regione paghi,
ci servono per vivere”

LA DENUNCIA - Altro caso di burocrazia lumaca: i 76 disabili che hanno diritto a 13 mila euro di contributi all'anno per le spese mediche a domicilio sono costretti ad accendere i mutui in attesa dei pagamenti. Lo scorso anno alcuni hanno ricevuto gli aiuti a settembre. "Gli stipendi mensili dei consiglieri regionali però sono regolari" critica il presidente del comitato

Palazzo Raffaello

 

di Emanuele Garofalo

Gli aiuti ai disabili non arrivano, il presidente del comitato “Per la vita indipendente delle persone con disabilità” Angelo Larocca lancia la provocazione alla Regione. “I consiglieri regionali possono rinunciare ad una mensilità della loro indennità per anticipare i fondi a chi ne ha bisogno. Noi non possiamo aspettare, ci stiamo indebitando per pagare il personale sanitario” dichiara Larocca, a nome delle persone con gravi disabilità motorie. Dopo la denuncia dei giovani neo laureati, premiati dalla Regione con la borsa lavoro che ha dato loro una occupazione, ma non ha ancora pagato lo stipendio dallo scorso luglio (leggi l’articolo), ecco un altro caso di burocrazia lumaca a Palazzo Raffaello a spese dei cittadini. Stavolta è il caso dei contributi alle persone disabili: 600 mila euro di fondi regionale, oltre a quelli statali, che vengono stanziati come sostegno al pagamento delle spese mediche. Alle famiglie servono per pagare il personale sanitario a domicilio. La misura è attiva dal 2008, è partita con 38 utenti, dal 2012 sono 76 i disabili che hanno diritto a questa forma di assistenza: in tutto sono circa 13 mila euro all’anno che ogni persona riceve. Una cifra pesante per un bilancio familiare.

Lo scorso anno, questi finanziamenti sono stati versati solo a luglio, qualcuno li ha visti addirittura a settembre, pur avendone pieno diritto e facendo affidamento su questi contributi per sopravvivere. “Sono spese che dobbiamo anticipare per pagare lo stipendio del personale medico che ci segue, alcuni di noi hanno dovuto prendere prestiti per fare fare fronte alle spese” sottolinea Angelo Larocca. E’ da due anni che queste lungaggini vanno avanti. Perché? Inizialmente la delibera aveva una validità triennale, scaduto l’ultimo piano triennale però si è proceduti con rinnovi di anno in anno. L’iter amministativo dell’atto è lungo e prima che la ragioneria dà mandato al pagamento possono volerci mesi. “Da anni stiamo spingendo per avere una legge regionale che renda il servizio stabile e se possibile allarghi il numero di persone beneficiarie del contributo” spiega Larocca.

Appello finora caduto nel vuoto, e allora ecco la provocazione lanciata alla Regione. “I consiglieri regionali i loro stipendi li prendono regolarmente, rinuncino a una menisilità per anticipare per questi finanziamenti. A noi servono per cose indispensabili: per vivere, alzarci dal letto, mangiare. Siamo completamente dipendenti dagli altri, non ci possiamo permettere di aspettare e di non pagare lo stipendio ai nostri assistenti” conclude Larocca. “Alla politica chiediamo di avere un po’ di sensibilità e di sbloccare queste procedure così rigide” spiega il presidente del comitato, appellandosi anche al presidente del Consiglio regionale Mastovincenzo.

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