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Biogas di Castelbellino,
Agostinelli porta
il caso in Parlamento

AMBIENTE – La deputata del M5S ha presentato l’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e della Salute per avere spiegazioni sulle “gravi irregolarità autorizzative” e circa le esalazioni. “I ministeri revochino in autotutela tutti i permessi e le autorizzazioni di propria competenza” chiede l’onorevole

 

Il caso del biogas di Castelbellino arriva in Parlamento con l’interrogazione della deputata M5S Donatella Agostinelli. Dopo l’avvio delle indagini del pm della Procura di Ancona Rosario Lionello (leggi l’articolo) , mosse dall’esposto dei residenti che lamentano odori nauseabondi dall’impianto di biogas, c’è stata anche la richiesta del Tar di un parere della Corte di Giustizia Europea (leggi l’articolo) sull’iter seguito dalla Regione che ha portato all’apertura della centrale. “Ho provveduto a depositare una interrogazione indirizzata ai ministri dell’Ambiente e della Salute per avere delucidazioni in merito alle gravi irregolarità autorizzative ed ai fenomeni odorigeni nauseabondi che hanno interessato, anche di recente, l’impianto a biogas di Castelbellino gestito dalla Società Agricola 4C, fra le contrade Pantiere e Scorcelletti” spiega la deputata del M5S Donatella Agostinelli. L’impianto è in attività sulla base di una autorizzazione, annullata dal Tar il 19 giugno 2015, perché rilasciata in assenza di Via preventiva , poi rinnovata dalla Regione e di nuovo impugnata innanzi al Tar. Tutto parte da un esposto di un privato cittadino del 17 settembre, che ha segnalato intensi fenomeni odorigeni nella zona, probabilmente causati da un malfunzionamento dell’impianto a biogas e/o da una non corretta gestione delle trincee, lungo cui vengono depositate le biomasse. L’esposto ha, quindi, dato avvio all’attività di monitoraggio dell’Arpam ed alle indagini della Procura. “Ho ritenuto opportuno chiedere ai ministri interrogati di attivare tutti i poteri ispettivi conferiti dalla legge, di rendere noti il prima possibile tutte le informazioni di cui il ministero ed i vari livelli di Governo sono venuti a conoscenza in relazione al fenomeno odorigeno, anche al fine dell’accertamento di eventuali responsabilità, di adottare tutti i provvedimenti necessari ad evitare il ripetersi di fenomeni analoghi a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, di provvedere alla revoca in autotutela di tutti i permessi, nulla osta, autorizzazioni di propria competenza e se le difformità riscontrate con riguardo agli impianti realizzati possano dare luogo alla revoca e/o sospensione da parte del GSE degli incentivi ex decreto legislativo 28 del 2011”.

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