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Bankitalia: le Marche crescono
meno dell’Italia

ECONOMIA – Il rapporto annuale denunciano una situazione stagnante per la regione. Rallenta l’export, cala l’occupazione, pesa anche l’effetto sisma

Bankitalia, sede di Ancona

Il segno più lo mettono le imprese alla voce investimenti. Ma l’effetto sul Pil non è quello desiderato. La crescita è lenta, migliora appena dello 0,6% il prodotto interno lordo, peggio del sistema Paese: l’Italia arranca ad un ritmo del + 0,9%. E’ quello che evidenzia il rapporto annuale Bankitalia illustrato dal direttore della sede di Ancona Gabriele Magrini Alunno e dal coordinatore dell’ufficio studi Giacinto Micucci secondo cui anche “l’inizio del 2017 evidenzia un trend da crescita lumaca”. Frena l’export, fermo al +0,5% al netto degli scambi interni dei gruppi farmaceutici e petroliferi, cala l’occupazione con uno meno 0,8%. Pesa di certo il sisma che ha colpito quasi metà del territorio (il 43,2%), ostacolando turismo e lavoro nelle aree più colpite. I segni positivi?

Gabriele Magrini Alunno, foto d’archivio

La ripresa degli investimenti nell’industria manifatturiera (+10%), l’aumento di compravendite di case (+20%), seppure nella perdurante difficoltà dell’edilizia, la migliore redditività delle imprese e l’impennata del fatturato industriale (+2,2%) tra le aziende medio-grandi dove crescono i settori del mobile e della meccanica mentre cala il calzaturiero. Il credito bancario resta stabile: +0,8% per le aziende medio-grandi, +2% per le famiglie, -4% per le piccole imprese e l’edilizia.

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