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Scomparsa di Renata Rapposelli,
il figlio: «Mia madre ha persino
tentato di darmi fuoco»

INDAGINI – Simone Santoleri ha pronunciato queste parole davanti alle telecamere di Quarto Grado prima che gli venisse recapitato l’avviso di garanzia. La casa dove vive con il padre Giuseppe è ancora sotto sequestro e oggi è stata perquisita dai carabinieri. Lunedì, gli investigatori ascolteranno la figlia di Renata, residente a Osimo

Simone e Giuseppe Santoleri

di Federica Serfilippi

«Mia madre ha persino tentato di darmi fuoco». Così Simone Santoleri ai microfoni di Quarto Grado su un episodio che sarebbe avvenuto nel periodo di conversione alla fede cattolica di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa da quasi un mese. Il 43enne, indagato da ieri assieme al padre Giuseppe per concorso in omicidio e occultamento di cadavere, ha ripercorso davanti alle telecamere il rapporto burrascoso con la madre, da quando era adolescente fino a quel fatidico 9 ottobre, giorno del litigio furibondo avvenuto tra Reny e l’ex marito nell’appartamento di via Galilei, ancora sotto sequestro per volere della procura assieme alla Fiat 600 utilizzata da Giuseppe per riportare la pittrice verso Ancona.

A Quarto Grado, Simone ha raccontato del modo estremo di Renata di vivere la religione. «Io che ascoltavo heavy metal ero da considerare il diavolo – ha detto -. Mi bruciava gli indumenti intimi e poi spargeva le ceneri in un fiume perché diceva che l’acqua purificava. Mi tirava addosso alcool e acqua benedetta». Un ritratto quasi fanatico, smentito però da chi aveva conosciuto Renata nell’ultimo periodo. Simone ha riportato anche di una denuncia presentata a suo carico nel 2011 dalla sua ex compagna, nonché madre della loro bimba. «Mi aveva tradito – ha detto il 43enne – e io non l’ho presa bene. Lei ha presentato una denuncia ne miei confronti perché aveva detto di essere stata aggredita. Poi, l’aveva ritirata». Quella vicenda avrebbe avuto degli strascichi, come raccontato dal programma:  a Simone, all’epoca guardia giurata, sarebbe stato tolto il porto d’armi e avrebbe incassato anche una lettera di licenziamento. Dopo, avrebbe continuato a lavorare come autista in un altro ambito. Dal punto di vista investigativo, oggi pomeriggio i carabinieri del Reparto Operativo e del Nucleo Investigativo di Ancona hanno perquisito l’auto e l’abitazione dei Santoleri. I militari non avrebbero sequestrato nulla.  Il prossimo passo della procura sarà quello di ascoltare la sorella di Simone.

Maria Chiara Santoleri, 28 anni, vive da tempo a Osimo. Si presenterà nella caserma dei carabinieri della città il prossimo lunedì. Da quanto riferito dal suo convivente sarebbe molto provata da quello che sta succedendo all’interno della sua famiglia. Il 16 ottobre, giorno della denuncia di scomparsa, era stato il fratello a dirle della sparizione della madre. Secondo quanto raccontato dai vicini della pittrice, Renata parlava spesso di sua figlia, una delle poche visite che avrebbe ricevuto nel suo appartamentino di via della Pescheria, vuoto dallo scorso 9 ottobre.

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