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Il dipinto di Zuccari finisce a Sant’Elpidio
con la chiusura dei Cappuccini
«Cosa aspetta Ancona?»

ANCONA – A segnalare il caso è il medico Pietro Cappuccini. La tela di uno dei maestri del manierismo del '500 è ora esposta nella mostra “L'arte che salva” a Loreto. Ha lasciato il capoluogo con la chiusura della chiesa di San Francesco d'Assisi, prima dichiarata inagibile e poi definitivamente chiusa dalla crisi delle vocazioni. Cappuccini: “A quando un direttore di Pinacoteca all'altezza di Polverari e Costanzi?”

 

Prima dichiarata inagibile, poi definitivamente chiusa al pubblico nel 2011 a causa della crisi delle vocazioni che ha costretto i Frati Minori a lasciare Ancona e abbandonare il convento dei Cappuccini. Insieme con la chiesa di San Francesco d’Assisi in via Fermo, il capoluogo ha perso non solo il luogo di culto ma anche tutti i tesori che conteneva. Tra cui un dipinto di Taddeo Zuccari. A ricordarlo e a segnalare il caso è l’ex medico Pietro Cappuccini, oggi impegnato nel volontariato con il Sovrano Militare Ordine di Malta. Cappuccini si firma “un cittadino esasperato” e chiede una nomina di livello alla guida della Pinacoteca Civica, dalla sua riapertura senza un direttore e affidata ad una cooperativa per i soli servizi di apertura e visite guidate. Da Pietro Cappuccini riceviamo:

“E così Ancona, dopo le predazioni napoleoniche, le macerie della seconda guerra mondiale, continua a perdere pezzi della sua storia artistica. La tela “La conversione di San Paolo” di Taddeo Zuccari, fratello di Federico, uno dei maggiori artisti del manierismo italiano, dipinta per un altare della chiesa di Santa Caterina ( il primo a sinistra), oggi in rovina, trasportata poi nella chiesa di San Francesco d’Assisi di Via Fermo, dove si trovava dietro l’altare maggiore, non è più ad Ancona. Infatti con la chiusura del convento dei Frati Cappuccini la tela è stata trasportata a Sant’Elpidio a Mare, sede regionale della Congregazione dei Frati Minori. L’ho scoperto ieri visitando la mostra “L’arte che salva” al Palazzo Apostolico di Loreto. Qualcuno si è accorto di questa grave perdita? Ma già, abbiamo riaperto la pinacoteca dopo anni di chiusura e questo è più che sufficiente per l’amministrazione comunale. Chissà quanto dovremo attendere per il completamento di Palazzo Bosdari e portare in esposizione decine e decine di opere di grande valore, che giacciono nei magazzini e prima esposte. Continuiamo ad utilizzare i pochi fondi per il restauro del Lazzaretto, enorme contenitore che sarà sempre scarsamente utilizzato, se non per mostre di poco valore, del quale si prevede gia un utilizzo commerciale.

Il finto manifesto funebre fatto pubblicare dai parrocchiani nel 2011 per denunciare la chiusura del convento

La politica culturale del comune di Ancona è praticamente assente; le ultime mostre importanti sono degli anni ottanta (quella del 2011 per il Congresso Eucaristico Nazionale non è merito nostro ma della CEI). Così il capoluogo regionale è ormai surclassato dalle città vicine come Osimo, Senigallia, Loreto. La pinacoteca ha pochissimi visitatori, l’assessore ha ormai trovato il filone delle mostre fotografiche, per carità belle ma è poco per sollevarci da questo deserto culturale. Tra poco ci saranno le elezioni ad Ancona, ho sempre dato il mio voto a sinistra, ma ora basta. Se per trasformare Ancona in una città nuova, consapevole delle sue possibilità, può essere utile cambiare una politica che in realtà non c’è mai stata, allora sarà bene cambiare. Il Sindaco Mancinelli, che buone cose ha fatto con la sua amministrazione, pensi a quanto scritto sopra; la cultura va fatta da chi vive e mastica cultura sempre. I grandi contenitori, come la Pinacoteca, non possono essere diretti da una cooperativa di ragazzi, per la verità davvero bravi, che vanno avanti come possono; quando sarà posto alla guida di una struttura così importante un Direttore con i requisiti culturali necessari ( possibile che non si riesca a trovare studiosi del calibro di Costanzi, Polverari, ecc) ? Basta con questi assessori che vogliono tenere nelle proprie mani tutto!
Un cittadino esasperato”

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