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Marche in campo per “SiAmo Afrin”
Karim Franceschi: «Baluardo
contro Isis e totalitarismi»

SOLIDARIETA' – La campagna lanciata dal Gus coinvolge una ampia rete di associazioni marchigiane in sostegno del territorio siriano del Rojava, dove si contano 350mila profughi assediati da formazioni jihadiste e esercito turco. Tra gli attivisti, il ragazzo di Senigallia che ha scelto di partire combattente per il popolo curdo nella battaglia di Kobane

Popolazione di Afrin costretta all’esodo

Giovane del Rojava

 

Un’azione di sostegno umanitario per chi è stato colpito dalla guerra in Siria. Le Marche con la propria rete di associazioni sono in prima linea per il soccorso delle popolazioni del Rojava, quella regione multietnica e multiconfessionale nel nord del Paese che dal 18 marzo, con l’operazione bellica “Ramoscello di ulivo” sferrata dall’esercito turco, è sotto attacco. Dal cantone della città di Afrin c’è un fiume di profughi in fuga, se ne contano 350 mila, dispersi fra tendopoli e rifugi di fortuna nell’area attorno. Proprio per portare loro solidarietà è nata “SiAmo Afrin” , una campagna di raccolta fondi promossa da Gus – Gruppo umana solidarietà, ong attiva su vasta scala nelle Marche, dai centri sociali marchigiani e da una cordata di associazioni della società civile.
Il logo di “SiAmo Afrin” è stato disegnato da Zerocalcare, mentre fra i suoi animatori c’è Karim Franceschi, il ragazzo di Senigallia che per primo si è unito all’esercito popolare curdo dello Ypg nel 2015 durante la liberazione di Kobane. Un’esperienza raccontata nel libro best seller “Il combattente” (Bur Rizzoli). È proprio Karim Franceschi a spiegare gli ideali che muovono la raccolta fondi: «Tutto è nato dall’esigenze di rompere il silenzio internazionale che ha coperto come un velo l’attacco al popolo di Afrin, nella regione del Rojava. Parliamo di un’area formata da un mosaico di etnie dove negli ultimi anni si è data vita alla Federazione Democratica della Siria Settentrionale, una forma di autogoverno fondata su principi che hanno ispirato il mondo: l’uguaglianza fra i popoli, la democrazia dal basso, la parità fra i sessi e l’ecologia. E che ha rappresentato un’alternativa multiculturale e democratica alla violenza e al tragico caos che ha colpito la Siria dal 2011. Sono stati i curdi, gli arabi e gli yazidi e gli assiri del Rojava ad opporsi al sedicente Stato Islamico nelle battaglie di Raqqa e di Kobane ed a sconfiggerne la minaccia totalitaria», spiega Karim.

Karim Franceschi

In questi giorni ad essere aggredita è Afrin dove, raccontano i testimoni, l’esercito turco unito a gruppi jihadisti affini ad al-Qaida ha bombardato acquedotti, scuole, ospedali e seminato violenza, ucciso centinaia di civili, e saccheggiato barbaramente le abitazioni della popolazione in fuga. Anche i 150 mila profughi che avevano trovato protezione nel campo di Rubar presso Afrin sono dovuti scappare. «L’invasione da parte della Turchia è stata una violazione degli accordi internazionali. Un paese membro Nato ha sferrato un attacco ad una città, nel silenzio delle cancellerie internazionali – spiega Karim – Ora sentiamo forte l’esigenza di prestare aiuto. Con la campagna “SiAmo Afrin” i cittadini italiani possono fare la differenza, sostenere il popolo del Rojava. Le Marche sono una regione che durante la Resistenza ha fatto molto per donare all’Italia una Costituzione basata sui principi di libertà e uguaglianza. Gli stessi che animano la Federazione Democratica della Siria Settentrionale. È per questo che il popolo marchigiano, e italiano, saprà rispondere all’appello. Ne sono certo». La campagna umanitaria è partita il 25 aprile e si concluderà il 2 giugno ed ha l’appoggio ufficiale del Ministero della sanità di Afrin. Le donazioni saranno devolute in beni di prima necessità. A distribuirle nei campi profughi di Shahaba ci penserà la Mezzaluna Rossa Curda, unica associazione che opera in quelle zone.
Intanto incontri di sensibilizzazione sono previsti in varie città, grazie alla partecipazione dello stesso Franceschi che da Senigallia e Ancona,- dove sta lavorando in coordinamento col Gus di Macerata su “SiAmo Afrin” – partirà per un tour di eventi lungo la penisola. Ad Ancona il 23 maggio a La Cupa è prevista la visione di“Binxet – sotto il confine”, film dedicato al Rojava. Con interventi dello stesso Karim, del regista Luigi d’Alife e di altri rappresentanti di SiAmo Afrin. La raccolta fondi è attiva al link http://l2l.it/siamoafrin. Oppure è possibile donare attraverso bonifico bancario al conto corrente di Banca etica IT 83 Q 05018 02600 000016709206.

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