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Chiesa del ‘600 in vendita,
l’asta va deserta

SIROLO – Nessuna offerta è arrivata al Comune per la cessione della chiesa del Sacramento in piazza Vittorio Veneto. La petizione per chiedere di togliere il bene dal piano delle alienazioni per una destinazione pubblica è arrivata a 400 firme. Il Pd al sindaco Misiti: “Insistere sarebbe svendita”

 

Il bassorilievo in pietra che raffigura la Madonna col Bambino, del XVII secolo, presente sulla facciata

 

Chiesa del Sacramento di Sirolo in vendita, all’apertura delle buste nessuna offerta è pervenuta al Comune. La chiesetta sconsacrata del ‘600 in piazza Vittorio Veneto, oggi concessa a un ristorante, era stata messa all’asta ad un valore base di 310mila euro, con diritto di prelazione dell’attuale gestore. Oggi, giovedì 24 maggio, si sarebbe dovuto valutare le offerte, ma nessuna proposta è stata avanzata al Comune. Contro la decisione della giunta Misiti, l’opposizione locale del Pd aveva dato vita ad una petizione, arrivata a 400 firmatari. Mercoledì i democrat hanno depositato la raccolta firme indirizzata all’amministrazione comunale “affinché cambiasse idea su questa scelta tanto importante, perché l’ edificio fa parte della memoria storica di Sirolo ed è giusto che rimanga pubblico”. “E a quanto pare, per il momento rimarrà tale, ma non certo per volontà dell’amministrazione – commenta una nota del Pd -. Siamo molto contenti quindi del risultato raggiunto e ringraziamo i cittadini che hanno sostenuto la petizione con convinzione, in maniera civica e trasversale, fuori da posizioni politiche o ideologiche. Si è sostenuto il concetto che il patrimonio pubblico debba rimanere tale e non vada smantellato solo per fare cassa e senza chiarezza. I cittadini hanno espresso la palese volontà di tutelare la propria storia. Sviluppi futuri? Speriamo non ce ne siano – continuano i democrat -. Se la giunta comunale volesse proprio disfarsi di quel locale, potrebbe rimetterlo all’asta con un ribasso del 10%. Questo vorrebbe dire svendere davvero ed insistere su un’operazione poco chiara negli obiettivi. La domanda che i cittadini si pongono è: che cosa ci vuole fare il Comune con quei soldi?” Il Pd solleva dubbi anche sull’iter burocratico, andato avanti senza aspettare a loro dire il parere della Soprintendenza ai beni architettonici delle Marche. Il prossimo anno scadrà la concessione dei locali al ristoratore privato, il bene potrebbe tornare quindi nelle disponibilità del Comune per un utilizzo pubblico, soluzione che il Pd sponsorizza. “L’ impressione è che ci si sia voluti disfare di questo immobile con una certa fretta – concludono i democrat -. Sebbene distrutta al suo interno, conserva una meravigliosa facciata in pietra con un altorilievo di scuola medioevale marchigiana, affacciata su una delle piazze più belle delle Marche”.

Chiesa del ‘600 all’asta, parte la petizione per evitare la vendita

 

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