Depositata la perizia sui telefoni, è l’ultimo tassello delle indagini tecniche sul delitto di Pamela Mastropietro. Intanto domani si svolgerà ad Ancona l’udienza in cui la procura di Macerata chiederà che la misura cautelare in carcere per Innocent Oseghale venga disposta anche per il reato di violenza sessuale.
Chiusi gli accertamenti dei Ris di Roma sui reperti acquisiti nel corso delle indagini con gli ultimi esiti depositati nelle scorse settimane, ora si è conclusa anche la perizia sui telefoni cellulari degli indagati. Il consulente Luca Russo l’ha depositata venerdì.
La perizia aveva l’obiettivo sia di analizzare il traffico telefonico sia di andare a individuare dove si trovassero gli indagati il giorno dell’omicidio. Alcuni aspetti della perizia erano già emersi nel corso delle indagini, tra questi il fatto che i telefoni cellulari dei tre indagati, Oseghale, Lucky Awelima e Desmond Lucky agganciavano tutti la cella telefonica di via Spalato il 30 gennaio, nelle ore in cui la ragazza è stata uccisa e poi il corpo fatto a pezzi. La perizia sui telefoni segue quelle svolte dai Ris che inguaiavano Innocent Oseghale perché di lui (ma non degli altri indagati) sono state trovate tracce di dna sul corpo di Pamela Mastropietro. Inoltre dagli esami svolti dai Ris risulta che Oseghale aveva avuto un rapporto sessuale con la 18enne, da qui la contestazione di violenza sessuale mossa dalla procura. Il fatto che il gip non abbia disposto la misura cautelare anche per la violenza sessuale nei confronti di Oseghale, ma solo per omicidio, è oggetto del ricorso della procura. Su questo si svolgerà l’udienza al tribunale della libertà di Ancona domani mattina. Oseghale è assistito dagli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi.
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