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Spese facili, Capponi: «Farò appello,
non abbiamo commesso reati»

REAZIONI - Il sindaco di Treia dopo la condanna: «Siamo serenissimi ma molto amareggiati. Questa sentenza va fuori da ogni precedente orientamento. Le spese di rappresentanza erano previste dalla legge regionale». Ottavio Brini: «Sono sconvolto, è incredibile, venire condannati per 30 pacchi natalizi, tra l'altro comprati all'Iper per risparmiare»

Franco Capponi

 

«Siamo serenissimi perché non abbiamo commesso nessun reato né distratto nessun fondo pubblico, certo sono molto amareggiato. Questa sentenza che va fuori da ogni orientamento giuridico in materia avvenuto sia in altre regioni che, almeno fino ad oggi, nelle Marche». Così Franco Capponi, sindaco di Treia, che oggi è stato condannato dal tribunale di Ancona a 2 anni e 2 mesi per peculato in merito alla vicenda delle spese facili in Regione che coinvolgeva ex consiglieri regionali (era capogruppo di Forza Italia). Sotto accusa erano finiti anche altri due ex consiglieri regionali, oggi condannati. Una raffica di proscioglimenti (60 su 66 imputati) invece c’era stata in udienza preliminare con rinvii a giudizio solo per una parte delle spese inizialmente contestate a Capponi, a Brini, a Enzo Marangoni (tutti condannati oggi a 2 anni e 2 mesi). Altre tre persone rinviate a giudizio, tra cui l’ex governatore Spacca, erano state assolte.

«Si trattava di spese di rappresentanza del gruppo consiliare di Forza Italia, è il presente di fine anno che viene fatto a tutte le istituzioni con cui si hanno rapporti. Sono spese concepite dalla legge regionale che ammette le spese di rappresentanza – continua Capponi -. In udienza preliminare ci hanno assolti da tutto il resto e rimanevano questi 8mila euro in due anni, che sono spese che ha fatto il gruppo consiliare. Ci hanno chiesto di chiarire queste spese e noi abbiamo portato venti testimoni. Pensavamo di essere a posto, invece non è andata così». Capponi annuncia l’intenzione di fare appello «siamo certi di aver ragione. Vedremo le motivazioni che saranno depositate il 31 luglio. E vedremo che c’è scritto. Siamo rimasti di stucco – dice Capponi –. Io ero il capogruppo di Forza Italia e ho pagato per tutti. Diciamo che è solamente un problema interpretativo: in Emilia Romagna, in Friuli eccetera lo stesso caso è stato interpretato all’opposto. E fino ad oggi anche nelle Marche con la sentenza che in udienza preliminare aveva assolto tutti».

Ottavio Brini

«Sono sconvolto – commenta Ottavio Brini – è incredibile, venire condannati per 30 pacchi natalizi per un valore di 1.500 euro. Oltretutto li avevo comprati all’Iper per risparmiare. Ovviamente aspettiamo le motivazioni della sentenza e ricorreremo in appello». La sentenza oltre al recupero della somma e a due anni e 2 mesi di reclusione prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici e attualmente Brini ricopre la carica di vicepresidente dell’Atac, azienda municipalizzata del comune di Civitanova: «L’interdizione è solo in caso di condanna definitiva, rimango al mio posto, ci mancherebbe». L’ex consigliere regionale sottolinea anche come sul dispositivo della sentenza emerga l’assoluzione per la fattura “Stacchiotti” attorno a mille euro di spese di rappresentanza.

Spese facili in Regione, pagano in tre: condannati Capponi, Marangoni e Brini

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