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Pasticcio cartelle Tari inviate
alle aziende osimane:
84% dei casi era sbagliato

OSIMO - Erano 670 gli avvisi di accertamento, 2 milioni di tassa evasa, circa 300 aziende coinvolte. La consigliera Mariani ha verificato che su 670 avvisi notificati solo 110 erano giusti. Ben 348 avvisi sono stati rivisti e corretti, 122 annullati mentre 87 avvisi sono stati riemessi ed attualmente in fase di notifica. "Nel 2019 il Comune di Osimo come farà a quadrare il bilancio?" si domanda la capogruppo di minoranza che sollecita la rescissione del contratto con la ditta incaricata

Foto d’archivio

Pasticcio accertamenti Tari, il margine di errore delle cartelle sulla tassa rifiuti ha toccato quota 84%. “È Inaccettabile. Le procedure si sono rivelate sbagliate per l’84% dei casi – commenta Maria Grazia Mariani, la capogruppo del Gruppo Misto che ha verificato il dato con l’accesso agli atti – Unica nota positiva: molte aziende dopo i controlli non solo si sono viste annullare le cartelle ma riceveranno anche rimborsi per più di 10.000 euro”. A novembre 2017 il Comune di Osimo ha deciso di quadrare il bilancio comunale con circa 2 milioni di euro derivanti dalla lotta all’evasione della Tassa Rifiuti svolta dalla Andreani Tributi per conto di Astea e Comune di Osimo. Erano stati 670 gli avvisi di accertamento, 2 milioni di tassa evasa, circa 300 aziende coinvolte. “Noncurante delle disposizioni di legge che impongo di utilizzare quei soldi per il servizio smaltimento rifiuti – ricorda la consigliera di maggioranza- l’amministrazione ha deciso comunque di sanare il buco iscrivendo a bilancio due milioni di euro scatenando la protesta di tutti i destinatari e di tutte le associazioni di categoria. Dopo 6 mesi di lavoro l’ufficio tributi comunica finalmente i risultati finali del riesame delle cartelle pazze: su 670 avvisi notificati solo 110 erano giusti. Ben 348 avvisi sono stati rivisti e corretti, 122 annullati mentre 87 avvisi sono stati riemessi ed attualmente in fase di notifica. Sbagliare è umano ma il margine di errore non può raggiungere l’84%. Soprattutto quando a commissionare il servizio è pagato con soldi pubblici”. Alla luce di questo risultato, la consigliera Mariani chiede che “il contratto di servizio affidato alla Andreani venga risolto. Troppo elevato il numero di cartelle sbagliate che ha creato troppi disagi alle aziende osimane e un danno all’immagine del Comune di Osimo. Certamente le tasse si devono pagare e la Pubblica Amministrazione deve controllare, ma quest’ultima non può adottare procedure vessatorie di riscossione delle tasse come in questo caso che hanno rischiato di mandare ingiustamente sul lastrico centinaia di imprese”.

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