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Caserma Stamura del Cardeto:
il Demanio chiede 5,7 milioni di euro

ANCONA - Nel piano alienazioni del Comune spunta la valutazione per l'area del parco interessata dal progetto dell'albergo. A sorpresa, stop alle aste: rinviate le vendite dell'ex Ipsia di via Curtatone, dell'ex Angelini di via Flaminia, sparisce dal piano vendite anche la colonia ex Mutilatini di Portonovo

L’ex caserma Stamura nel parco del Cardeto

L’interno della Caserma Stamura

 

Patrimonio pubblico in vendita, dalle carte spunta la maxi valutazione per l’ex Caserma Stamura nel cuore del parco del Cardeto. L’area di proprietà demaniale da 5.246 metri quadri ai piedi del faro ottocentesco è stata valutata dallo Stato per un valore di 5,7 milioni di euro. Una cifra inserita nel piano delle alienazioni del Comune di Ancona, anche se l’area non è nella diretta disponibilità di Palazzo del Popolo, che rende l’idea dell’affare a cui sta lavorando da anni l’Agenzia del Demanio. Da tempo infatti la giunta è in trattativa con l’Agenzia: l’operazione prevede da parte del Comune una variante urbanistica, per concedere ai privati l’uso albergo, in cambio della proprietà dell’ex palazzina della polizia scientifica del bastione San Paolo dirimpetto all’ex Caserma Stamura, da demolire per poter ampliare il parco del Cardeto. L’ipotesi è stata a più riprese rilanciata dalla giunta Mancinelli e fortemente contestata dal comitato Cardeto per Tutti, nato per opporsi al progetto di albergo nel parco. Ma non è l’unica sorpresa che riserva il piano triennale delle alienazioni approvato dalla giunta venerdì scorso, in arrivo al voto del Consiglio comunale. Dopo anni di aste andate deserte per i maggiori immobili comunali messi in vendita, il Comune ci ripensa e rinvia ai prossimi anni tutti i bandi. Nel 2019 figurano solo 10 edifici all’asta per un valore totale di 900mila euro. Rinviate invece le cessioni dell’ex Ipsia di via Curtatone (2,8 milioni di euro) dove l’ultima ipotesi era un recupero a uso pubblico come biblioteca, ma in ogni caso il Comune dovrà sottoporre l’immobile alla valutazione di interesse storico da parte della Soprintendenza, in quanto edificio con oltre 70 anni di età. Stessa procedura di valutazione toccherà a Villa Colonnelli a Posatora. Slitta al 2021 anche la vendita dell’ex Angelini di via Flaminia (3,1 milioni di euro il valore base d’asta), come anche lo stabile della Corte di Appello (valutato in 9,4 milioni di euro).

L’ex Centrale del Latte di via Esino

Resta iscritto nel piano vendite del 2019 l’ex Centrale del Latte (1,7 milioni di euro il valore), anche se lo stabilimento di via Esino non è stato inserito tra gli immobili che saranno messi a gara durante il prossimo anno. Sparisce invece del tutto dal piano alienazioni il Comando della Polizia Municipale alle Palombare, come non c’è più traccia tra le vendite anche dell’ex colonia Mutilatini di Portonovo. Una buona notizia per il comitato Portonovo Per Tutti che si è battuto per il recupero ad uso pubblico dell’ex colonia estiva. Il flop del bando di gara per la concessione trentennale dello scorso aprile infatti aveva fatto temere un ritorno sul mercato privato dell’immobile nel cuore della baia. Torna all’asta invece la porzione di 485 metri quadri dell’ex Caserma Fazio, tra via Scosciacavalli e via del Faro, con un valore di 96mila euro. L’area era stata assegnata due anni fa alla ditta Brutti Costruzioni, ma l’impresa non ha dato seguito al pagamento di 115mila euro per la realizzazione di abitazioni private. Il grosso dell’ex caserma dei carabinieri di 2mila metri quadri sarà comunque destinato al progetto di studentato realizzato dall’ente regionale per il diritto allo studio Erdis, in accordo con l’Università e il Comune.

L’ex Caserma Fazio

Tra i gioielli di famiglia di cui il Comune potrebbe liberarsi nei prossimi anni ecco Palazzo Malacari di via Cialdini (1,6 milioni di euro), oggi sede degli uffici dell’urbanistica e Palazzo Baldi (1,2 milioni) in piazza Stracca, sede Istituto Marchigiano Accademia di Scienze e Lettere e Arti. Infine, il piano alienazioni prevede anche le operazioni di concessione in gestione ai privati. Una formula che il Comune vuole applicare soprattutto per riqualificare il Mercato delle Erbe, quello di via Maratta, ma anche i campi da tennis dello stadio Dorico e realizzare la copertura di piazza Pertini.

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