Madre e figlia costrette a chiedere l’elemosina e abusate sessualmente all’interno dell’ospedale di Torrette: clochard romeno condannato a sette anni e tre mesi di reclusione. La maxi condanna per Valer Lacatus è arrivata questa mattina in tribunale dal collegio penale. Riconosciuti tutti i reati contestati dalla procura: violenza sessuale, estorsione e induzione alla prostituzione. Questo reato era riferibile solo alla vittima più giovane, una donna senza fissa dimora di 40 anni. A lei andrà un risarcimento danni del valore di 50 mila euro. Alla madre, 60enne, 3 mila euro. Entrambe erano rappresentato dall’avvocato Andrea Coen. L’imputato da Mauro Paolinelli. Dallo scorso agosto si trova relegato nel carcere di Montacuto. Ha sempre respinto gli addebiti mossi dal pm Serena Bizzarri. Stando a quanto emerso dalle indagini portate avanti dai carabinieri della stazione di Collemarino, gli abusi sarebbero andati in scena tra maggio e giugno 2018, quanto madre, figlia e romeno (36 anni) avevano trovato riparo nei meandri abbandonati dell’ospedale di Torrette, essendo tutti e tre – all’epoca dei fatti – senza fissa dimora. Entrambe le vittime avrebbero subito sia gli abusi, che le minacce per far sì che chiedessero l’elemosina nei pressi del parcheggio dell’ospedale. Quanto raccattato nel corso della giornata doveva poi finire nella mani di Lacatus. Le violenze sarebbero avvenute in degli anfratti nei pressi della cittadella sanitaria. La 40enne, stando alle accuse, sarebbe stata anche indotta a prostituirsi in strada. Era stata la 60enne ad avere il coraggio di andare dai carabinieri e denunciare quanto subito da lei e da sua figlia. L’arresto per il clochard era avvenuto con una misura cautelare firmata dal gip e proposta dal pm Bizzarri a seguito dell’iter probatorio raccolto dai militari coordinati dal maresciallo Giuseppe Colasanto.
(Fe.ser.)
Madre e figlia abusate in ospedale, chiesto maxi risarcimento
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