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Ballottaggio, il Pci:
«Votate scheda bianca»
I 3 punti programmatici di Tc

OSIMO - I comunisti non sostengono ne' Latini, ne' Pugnaloni. Anche Territorio e Comunità invita a non votare nessuno dei due sfidanti all'appuntamento elettorale di domenica ma sollecita a loro risposte su sanità, urbanistica e società partecipate

I manifesti elettorali dei due sfidanti Dino Latini e Simone Pugnaloni in via Giulia

Fabio Pasquinelli

 

Il Partito comunista invita il suo elettorato a votare scheda bianca per il ballottaggio di Osimo. L’associazione ‘Territorio a Comunità’ che al primo turno ha sostenuto la candidatura di Fabio Pasquinelli, rinnova invece la sua volontà di non sostenere ne’ il candidato sindaco delle Liste civiche Dino Latini, ne’il candidato sindaco del Pd – centrosinistra Simone Pugnaloni. «Il 9 giugno ad Osimo si terrà il turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco. La scelta per i cittadini è drammatica, da un lato il ritorno al governo della città di Latini, autore di una devastazione del territorio senza precedenti e di una diffusa politica clientelare, dall’altro la conferma di Pugnaloni, il sindaco uscente che, su ordine del presidente della regione Ceriscioli, sta portando avanti lo smantellamento dell’ospedale e della sanità pubblica. – esordisce la nota stampa del Pci, sezione di Osimo e della Valmusone – Il comitato d’affari del Pd, dopo aver svenduto Astea Energia e non aver mantenuto gli impegni assunti di ripubblicizzare i servizi pubblici fondamentali (acqua e rifiuti), ora vuole dismettere anche il servizio rifiuti mediante la società privata unica Marche Multiservizi e si appresta a svendere le reti elettriche e le reti del gas della città. Per queste ragioni il voto a Pugnaloni, che alcuni ingenuamente considerano un ‘voto utile’ contro le destre, è solo un voto contro gli interessi pubblici di Osimo. Per questa ragione i Comunisti e la vera sinistra non sosterranno Pugnaloni al ballottaggio ed invitano tutte le compagne e tutti i compagni a votare e far votare scheda bianca ed a riprendere al più presto il lavoro e la lotta».

I due sfidanti al ballottaggio di domenica: (da sin.) Simone Pugnaloni e Dino Latini

‘Territorio e Comunità’ invece si dice poco appassionata dalla «lotta muscolare, quasi personale, che in occasione del ballottaggio del 9 Giugno sta spaccando in due la nostra città. Chiarito una volta per tutte che Territorio Comunità non sostiene né Pugnaloni, né Latini, è nostro dovere ricordare agli elettori ed a tutti i cittadini che il voto è un diritto che dovrebbe essere sempre esercitato. Qualora gli stessi non intendano esprimersi con la scheda bianca (voto validamente espresso), dare alcuni strumenti per esercitare tale diritto con la massima libertà, e consapevolezza degli effetti che andranno a produrre, a prescindere dalle contrapposte fazioni politiche».

Lo scrutinio in corso nel seggio 1 della scuola Bruno da Osimo

Territorio e Comunità ha deciso pertanto di sottoporre ai due candidati sfidanti alcuni punti programmatici per il futuro di Osimo, fondamentali ed imprescindibili,«e chiediamo che gli stessi si esprimano con posizioni chiare ed impegni netti entro oggi 6 giugno alle ore 13. Sulla questione sanità, Territorio e Comunità chiede che lL’Ospedale di Osimo deve tornare nella rete Asur e, in ogni caso, Osimo e la Val Musone dovranno avere un Punto Nascite (reparti ostetricia e ginecologia) nonché un vero ed autonomo Ospedale di Rete (non integrato con il nuovo Inrca di Camerano». Sulla questione urbanistica l’associazione chidere a Latini e Pugnaloni di «non diminuire gli oneri di urbanizzazione per le nuove costruzioni ed azzerarli per le ristrutturazioni e le riqualificazioni dell’esistente; non realizzare nuove costruzioni se non in aree di completamento (ecologiche e tecnologiche) ovvero relativamente ad opere di interesse generale». Infine viene sollecitata anche una netta presa di posizione su beni comuni e servizi di interesse generale come«la ripubblicizzazione di Astea S.p.A. Al 100%, del servizio idrico integrato (acqua bene comune in ottemperanza del referendum popolare del 2011 e non con società di comodo come CMA) e del servizio di igiene urbana (gestione, selezione, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani). Diciamo no ad Ecofon ed alla fusione con Multiservizi Marche società unica; NO alla vendita del restante 20% di Astea Energia; no alla vendita delle reti gas e delle reti elettriche (DEA), potenziamento del servizio di trasporto pubblico e blocco della vendita di TPL Osimo».

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