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Crac Mercatone Uno:
Regione e sindacati puntano
all’amministrazione straordinaria

FALLIMENTO - Parti sociali e lavoratori hanno incontrato Ceriscioli e l'assessore Bravi. Cgil, Cisl e Uil: «Bisogna immediatamente accedere agli ammortizzatori sociali e garantire un reddito ai dipendenti senza stipendio da due mesi». Il governatore: «Non lasceremo soli i lavoratori»

 

L’incontro in Regione

 

Fallimento Mercatone Uno, sindacati e lavoratori in Regione: si punta sull’amministrazione straordinaria.  Oggi le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, congiuntamente alle federazioni di categoria, Filcams, Fisascat, Uiltucs, assieme a una delegazione di lavoratori e lavoratrici degli stabilimenti di Civitanova, Monsano e Pesaro, hanno incontrato il governatore Luca Ceriscoli, e l’assessore al Lavoro Loretta Bravi, al fine di approfondire in modo congiunto la vertenza e per definire il proseguo del percorso da intraprendere. In tutte le Marche sono 150 i dipendenti rimasti senza lavoro da un giorno all’altro.

«Nell’ambito del confronto – spiegano i sindacati – si è condivisa la necessità da parte della Regione di accelerare i tempi per l’autorizzazione alla retrocessione da parte del Tribunale di Bologna a favore dell’amministrazione straordinaria di M Business, al fine di poter immediatamente accedere agli ammortizzatori sociali e garantire urgentemente un reddito ai dipendenti senza stipendio da due mesi». Contestualmente i segretari regionali di Filcams, Fisascat, Uiltucs  Joice Moscatello, Marco Squartini e Fabrizio Bontà, hanno espresso l’esigenza di proseguire il confronto con la Regione e le istituzioni locali anche al fine «di raggiungere accordi territoriali per permettere la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti». Inoltre sono state espresse forti preoccupazioni anche per la situazione dei lavoratori e delle imprese dell’indotto e del sistema degli appalti, cosi come preoccupazioni per i tanti clienti coinvolti in questa vertenza.

«Sia come Regione che come sindacati abbiamo reagito tempestivamente chiedendo l’anticipazione del tavolo nazionale al Mise che poi effettivamente c’è stato – aggiunge Ceriscioli – Siamo consapevoli dei passaggi che abbiamo di fronte e vogliamo affrontarli insieme. Il primo è quello relativo al Tribunale di Bologna che accogliendo l’istanza di retrocessione sul procedimento di fallimento permetterebbe l’attivazione della cassa integrazione dando quindi strumenti per poter gestire questa fase. Nel caso in cui dal Tribunale arrivasse una risposta diversa continueremo comunque il percorso insieme alle parti sociali chiedendo una nuova convocazione del tavolo al Mise per l’attivazione di strumenti straordinari a sostegno dei lavoratori nonostante il fallimento dell’azienda. In ultima istanza ci sono gli strumenti regionali di ricollocamento, ma l’auspicio di tutti è quello di poter risolvere la questione con i primi due passaggi in maniera più utile e significativa. Noi non lasceremo solo i lavoratori e non faremo mancare, come abbiamo fatto fin da subito, il nostro appoggio, la nostra presenza, la condivisione sulle iniziative da prendere in merito alla decisione del Tribunale, come per la richiesta di sospensione all’Abi dei mutui per questi lavoratori che si trovano in una condizione particolare: non sono stati licenziati e non sono incassa integrazione. Soprattutto chiederemo al Ministero di mettere sul tavolo tutti gli strumenti che è possibile attivare in questi casi».

 

 

 

 

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