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Riaperto l’arco al Cardeto,
Nie Wiem torna al Fargo nel 2020

ANCONA – I lavori di messa in sicurezza, avviati dopo la chiusura nel dicembre 2018 in seguito alla caduta di alcuni massi dalla volta, sono terminati e da oggi l'area è di nuovo percorribile. Nel frattempo, il Comune ha dato l'ok all'associazione, che non ha potuto riaprire il bar a causa del cantiere, per recuperare la stagione il prossimo anno, mettendo in stand by il contratto di gestione

 

 

di Martina Marinangeli

 

Ci sono voluti otto mesi, ma da oggi (7 agosto) l’arco al Belvedere Pablo Neruda, sul bastione San Paolo al Cardeto, è stato finalmente riaperto. I lavori, effettuati dall’agenzia del Demanio, direzione regionale Marche, hanno permesso la messa in sicurezza dell’area, il cui transito è consentito solo ai pedoni e percorribile con i mezzi solo da parte dei soggetti autorizzati. Nel frattempo, il Comune ha concesso la sospensione del contratto di gestione del Fargo all’associazione Nie Wiem, che l’aveva richiesta poiché oggettivamente impossibilitata a realizzare le attività previste nel cartellone estivo a causa del cantiere. Il contratto biennale – in scadenza ad ottobre 2019 – verrà dunque messo in stand by e l’associazione guidata da Valerio Cuccaroni potrà recuperare la stagione nel 2020 senza passare prima da un nuovo bando. I lavori di messa in sicurezza dell’arco, che ha preso avvio dopo la chiusura del dicembre 2018 – in seguito alla caduta di alcuni massi dalla volta –, non aveva lo scopo di effettuare un restauro architettonico tout-court, ma piuttosto quello di ripristinare le condizioni di stabilità della volta e delle parti del fronte del bastione murario, condizioni necessarie. Obiettivo primario è stato dunque risolvere le problematiche derivate dall’attuale stato di conservazione in cui l’arco versava, ridando continuità alla tessitura muraria ed evitando ulteriori possibili fenomeni di degrado. Quindi la ditta incaricata dal Demanio è intervenuta migliorandone la durabilità, sigillandone i giunti per evitare che l’acqua, infiltrandosi, danneggiasse la muratura. Un’azione mirata è stata realizzata anche nei confronti della vegetazione infestante, anch’essa capace di recare danno alla muratura. Ora quindi, l’arco è di nuovo aperto e percorribile ai tanti che passeggiando per il Cardeto vorranno raggiungere il vecchio faro.

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