di Talita Frezzi
Quasi cinque mesi di agonia, di lotta tra la vita e la morte, ora la guerra è finita. Si è spento nel reparto di Neurologia dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi il 57enne Giuliano Ciabuschi, il dipendente della CoopService di Reggio Emilia travolto dall’esplosione di una caldaia dell’impianto termico dell’ospedale il 26 marzo scorso. L’incidente aveva destato grande sconcerto tra i dipendenti dell’ospedale jesino e in città. Ciabuschi, residente a Cupramontana, era stato travolto dall’esplosione di una delle cinque caldaie dell’impianto termico dell’Ospedale Carlo Urbani di via Agraria. Una deflagrazione fortissima in seguito alla quale era saltato il coperchio del bruciatore che era schizzato via e aveva investito l’operaio, scaraventandolo a diversi metri di distanza. Rinvenuto esanime da un residente della zona, Ciabuschi aveva riportato una gravissima emorragia cerebrale e un trauma facciale. Era stato trasferito in eliambulanza con un codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, poi era stato trasferito nel reparto di Rianimazione. Ma dal coma non era mai uscito. A fine aprile, il trasferimento al nosocomio di Jesi, in Rianimazione. Poi il ricovero in Neurologia dove purtroppo si è spento ieri pomeriggio. La camera ardente sarà allestita da stamattina alla Casa funeraria di Santarelli in via Marche a Monsano, così gli amici potranno stringersi alla moglie Viviana Verardini, ai due figli Filippo e Jacopo, agli amici di Pianello Vallesina. I funerali di Giuliano saranno celebrati venerdì mattina alle 11 all’Abbazia Sant’Apollinare di Monte Roberto. La tumulazione al cimitero comunale di Pianello Vallesina.
Esplosione nella centrale termica dell’ospedale: operaio ferito
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