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Un ordigno bellico nel piazzale,
altro stop per il Buon Pastore

ANCONA – Il cantiere dello studentato in centro avrebbe dovuto concludersi a fine luglio, ma il rinvenimento della bomba inesplosa, rimasta dalla Seconda guerra mondiale nell'area dell'ex convento, ha fatto slittare in avanti il cronoprogramma. I lavori sono ripresi da circa due settimane e l'apertura è ora prevista a metà ottobre

I lavori al Buon Pastore

 

Si aggiunge un nuovo tassello all’infinita storia del Buon Pastore. L’ex convento nel centro storico di Ancona, destinato a diventare uno studentato, questa volta deve fare i conti nientemeno che con un ordigno bellico inesploso, risalente alla Seconda guerra mondiale, rinvenuto lo scorso mese nell’area del piazzale sopra via Oddo di Biagio. Un fuoriprogramma che ha fatto slittare in avanti la tabella di marcia: se la road map iniziale prevedeva la conclusione dei lavori a fine di luglio, quella aggiornata fissa il nuovo termine ultimo a metà ottobre, mancando l’obiettivo di «ospitare gli universitari fuori sede già dal prossimo settembre», come annunciato a giugno dal governatore Luca Ceriscioli.
Per i lavori di restyling dell’immobile, mancano all’appello solo le pulizie in due piani e le finiture nel corpo che è stato distrutto e ricostruito ex novo, ma il rinvenimento della bomba ha imposto delle verifiche, con conseguente rallentamento nel cronoprogramma. «Abbiamo commissionato la rimozione ad una ditta specializzata – fanno sapere Angelo Brincivalli, direttore generale dell’Erdis (ente gestore e cofinanziatore dello studentato), e Michele Pompili, responsabile unico del procedimento – che ha effettuato controlli su tutta l’area per accertare che non ci fossero ulteriori ordigni e dalla relazione emerge che non ve n’è traccia fino ad una profondità di due metri». Le analisi hanno imposto ovviamente uno stop del cantiere, ripreso circa due settimane fa. L’ennesimo stop, in un progetto per il quale «il rischio incompiuta è stato davvero alto, ma siamo alle battute finali. Non era scontato, è stato uno sforzo ciclopico», puntualizza Brincivalli, e aggiunge: «quando si faranno anche gli studentati all’ex deposito derrate del Cardeto e all’ex caserma Fazio, si creerà una cittadella universitaria nel centro di Ancona». Per questi due progetti, però, i fondi sono nella lista d’attesa del Miur, non essendo riusciti a rientrare tra le posizioni immediatamente finanziabili: il primo si è piazzato al 61° posto, mentre il secondo si è fermato al 66°. Intanto quindi, ci si concentra sul Buon Pastore che, salvo ulteriori colpi di scena, è cosa fatta. Del collegio nei locali che un tempo ospitavano un convento si è iniziato a parlare nel lontano 2008, ma è poi incappato in diverse battute d’arresto ed ha subito anche un ridimensionamento. Se nella prima stesura, redatta dall’Università Politecnica delle Marche, i posti letto previsti erano 140, con quello rivisto e corretto dall’Erap Marche nel 2016 se ne contano 88, ma rientrano nel novero del restyling, tra le altre cose, anche sale polifunzionali, una biblioteca multimediale e il locale bar-caffetteria aperto anche al resto della città. Un intervento di restauro e risanamento che ha riguardato un’area complessiva di 5.746 metri quadri. Il finanziamento complessivo per la riqualificazione dell’ex convento settecentesco è di 19 milioni di euro, di cui 4,5 milioni arrivati dal Miur, 8,3 milioni da Ubi Banca, 4,1 milioni dalla Regione, 600mila euro dal Comune e 1,3 milioni dall’Erdis.

Ex Buon Pastore, Ceriscioli: «Da settembre aperto agli studenti»

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