Si è conclusa sabato scorso la quinta campagna di scavi, presso la città romana di Attidium, curata dall’Associazione Umbria Archeologica e dall’Università di Perugia. «Le indagini hanno messo in evidenza un nuovo tratto di una strada basolata (già parzialmente vista lo scorso anno), piuttosto ben conservata e con le tracce del passaggio dei carri ben visibili» fa sapere la Soprintendenza per i beni archeologici della Marche pubblicando sui social media le foto della scoperta. L’indagine archeologica ha permesso di acquisire nuove, interessanti informazioni sullo sviluppo del municipio romano di Attidium, nell’area dell’odierna frazione fabrianese di Attiggio. Dopo la ‘Battaglia delle Nazioni’ combattuta durante la terza guerra sannitica nel 295 a.C. nei pressi del centro di Sentinum (oggi Sassoferrato), dove i Romani si scontrarono con Sanniti, Etruschi, Umbri e Celti coalizzati, nel corso del secolo successivo, Attidium potrebbe prima essere diventata una città alleata dei romani per essere poi trasformata in municipium nel I sec. a.C. In età augustea il suo territorio rientrava nella VI Regio, Umbria et Ager Gallicus, che comprendeva Umbria appunto, e Marche a nord dell’Esino, come ricorda Plinio il Vecchio nella sua ‘Naturalis Historia’.
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