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Choc al lago di Cingoli:
«Non volevo uccidere il mio amico,
non mi rendevo conto di cosa facevo»

FOLLIA - Il 19enne che ha accoltellato un ragazzo di 24 anni è comparso davanti al giudice. Resta ai domiciliari (al momento è in ospedale)

 

I soccorsi al lago

 

di Gianluca Ginella

«Non volevo uccidere, ero sotto effetto di droga e non mi rendevo conto di quello che facevo». Così il 19enne Francesco Freddi, di Falconara, che sabato notte a Cingoli ha prima ferito con un coltello un amico che si trovava con lui, poi si è gettato dal ponte del lago di Castreccioni e miracolosamente è stato salvato. Oggi il gip Domenico Potetti ha convalidato l’arresto (il giovane deve rispondere di tentato omicidio) e confermato gli arresti domiciliari (per ora però Freddi rimane in ospedale, dove si trova ricoverato dalla notte di sabato). Nel corso dell’udienza ha chiarito che «non volevo uccidere il mio amico (un 24enne romeno che vive a Osimo). Ho reagito in quel modo perché volevo chiamare al telefono mia madre ma il mio amico mi aveva preso il cellulare». Il giovane è difeso dall’avvocato Roberto Tiberi.

Il pm Enrico Riccioni

Da quanto ricostruito dagli inquirenti (l’indagine è stata coordinata dal pm Enrico Riccioni), quella sera di sabato il 19enne aveva assunto lsd, cannabinoidi e benzodiazepine. Un mix che aveva suscita la reazione folle: prima l’accoltellamento dell’amico nel ristorante Lo Smeraldo di Cingoli, poi la corsa nella notte fino al ponte del lago di Castreccioni da dove si era gettato. Un volo di 20 metri finendo nell’acqua gelida. E forse proprio questo lo ha salvato, gli ha consentito di riprendersi, di aggrapparsi ad un pilone del ponte e attendere che qualcuno venisse a salvarlo. Sia lui che l’amico erano poi stati portati in ospedale, il ragazzo accoltellato aveva riportato una prognosi di 10 giorni. A scongiurare più gravi conseguenze era stato decisivo l’intervento di camerieri e titolare del ristorante che avevano fermato il 19enne. Sia lui che l’amico sono stati indagati dal pm Riccioni per la droga che era stata trovata nella stanza che avevano preso al b&b di Cingoli. Da chiarire se fosse o meno per consumo personale.

 

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