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Regionali, l’attacco del centrodestra:
«Vero candidato del Pd è Mancinelli
Vuole scappare da Ancona?»

MARCHE 2020 – In una conferenza a reti unificate, gli esponenti dorici di Fdi, Lega, Forza Italia e 60100 hanno sparato a zero sull'operato della sindaca, definendo la sua gestione della città «un fallimento» ed hanno definito l'ex rettore Longhi «una candidato molto debole»

Un momento della conferenza stampa

 

La contraerea del centrodestra anconetano colpisce l’ipotesi di una discesa in campo della sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, per le Regionali di primavera. Per ora si tratta di rumors da addetti ai lavori, di ufficiale non c’è nulla. Eppure, la sola eventualità di una candidatura della prima cittadina a governatore viene già impallinata dagli avversari, per i quali potrebbe essere un competitor temibile.nella corsa a palazzo Raffaello. ‘Svelare’ i piani del centrosinistra per bruciarli, insomma; è stato un po’ questo il senso della conferenza a reti unificate tenuta stamattina da Lega, Fdi, Fi e 60100 ad Ancona. «Il Pd non vuole ripresentare il presidente uscente della Regione Luca Ceriscioli – è l’analisi del centrodestra dorico – perché valuta la sua esperienza di governo negativa e quindi perdente. Per giungere al suo ritiro, sta mostrando interesse ad una candidatura unitaria di tutta l’area progressista sulla figura di Longhi, con pochi nemici, ma oggettivamente molto debole. Sullo sfondo, il candidato vero del Pd appare il sindaco Valeria Mancinelli». Ed all’analisi, segue domanda tranchant: «vuole scappare da Ancona ed esportare il fallimento della città in tutta le Marche?» Una critica a 360° quella partita con le parole del portavoce regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, secondo cui «Mancinelli è una bufala e la città di Ancona è al palo ed è ferma. Ora la proposta è di esportare questo disastro in tutto il territorio marchigiano: un incubo».

Presa di posizione a cui fa eco quella del sui delfino, il consigliere comunale, Angelo Eliantonio, che osserva come «a partire dalla fine del 2018, il cambio di strategia da parte del sindaco del capoluogo, con ripetute dichiarazioni critiche nei confronti del governatore uscente, fossero propedeutiche solo alle sue aspirazioni individuali. Con tutti i problemi che attanagliano la città di Ancona in questi ultimi mesi, quella della Mancinelli appare un’evidente fuga dalle sue responsabilità». Di «assoluta incapacità di gestione e controllo dell’amministrazione» parla Daniele Berardinelli, capogruppo di Forza Italia, ricordando anche l’inchiesta Ghost Jobs: «dai lavori pubblici con varianti costosissime ad aumentare la spesa per i cittadini, alle mancate verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole, dalle indagini che hanno portato ad avere ben la metà dei suoi assessori indagati insieme a cinque arresti, sino ai milioni spesi per inesistenti manutenzioni senza controllo. Ogni settore del Comune è allo sbando». Per la consigliera della Lega Maria Grazia De Angelis, con la Mancinelli alla guida, «le Marche vedrebbero un altro fallimento», mentre per Stefano Tombolini, capogruppo di 60100, «il sindaco non è stata in grado né di programmare le attività né realizzare le opere pubbliche fiabesche annunciate e mai realizzate».«La Mancinelli – aggiunge il coordinatore del Movimento Nazionale per la Sovranità (in fase di scioglimento e confluenza in Fdi) Giovanni Zinni – ha sempre sostenuto con forza Ceriscioli in questi anni, con che faccia vuole essere un’alternativa al PD che ha governato la Regione?»

(redazione CA)

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