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Armato di taglierino,
tenta il colpo alla Bottega Colussi
Messo in fuga dalle titolari

ANCONA - Il raid questo pomeriggio ad opera di un malvivente solitario. Cristina e Patrizia Guardianelli lo hanno fermato e spinto fuori dal negozio. L'uomo, un 43enne con precedenti, è stato arrestato e condotto a Montacuto

L’ingresso della Bottega Colussi

 

di Alberto Bignami (foto di Giusy Marinelli)

E’ entrato armato di un taglierino per mettere a segno una rapina nel negozio ‘La Bottega di Isabella Colussi’, storico negozio a gestione famigliare specializzato in bomboniere, lungo via Giordano Bruno, al Piano. E’ successo poco prima delle 17. L’uomo ha mostrato subito l’arma e ha ordinato di farsi consegnare i soldi ma una delle titolari, Cristina Guardianelli, è riuscita a reagire mettendo in fuga il malvivente dopo una breve colluttazione. Fortunatamente proprio in quel momento si trovava a passare in servizio di pattugliamento un’auto dei carabinieri. I militari hanno subito capito cosa stava accadendo sentendo le grida della sorella Patrizia e, scesi dall’auto, hanno inseguito l’uomo che si stava dando alla fuga, riuscendo a bloccarlo.  E’ stato trasportato subito in caserma per l’identificazione e chiarire i contorni della vicenda. L’uomo, un 43enne romano residente ad Ancona, è stato arrestato e condotto a Montacuto con l’accusa di tentata rapina aggravata. Sul posto anche un’ambulanza del 118. Il personale sanitario ha prestato le cure alla donna, trasportandola al pronto soccorso di Torrette in stato di choc.

Cristina Guardianelli

«E’ entrato mostrando il taglierino e dicendo a Cristina: ‘Dammi i soldi’ – racconta Alberto Caporalini, presidente della Croce Gialla e marito di Cristina Guardianelli, giunto sul luogo dopo il dramma -. Lei si è rifiutata e il rapinatore, un uomo un po’ robusto e con la testa rasata, ha fatto il giro del bancone nel tentativo di raggiungere la cassa. Una volta arrivato, ha cercato di aprirla schiacciando i tasti. A questo punto – prosegue – è intervenuta anche la sorella di Cristina, mia cognata Patrizia, che gli ha preso la mano con la quale impugnava il taglierino, alzandogliela in modo tale che non potesse ferire nessuno dopodiché, insieme, hanno cercato di portarlo fuori dal negozio. In quel momento – continua – lui si è però agganciato ad uno scaffale in vetro cercando di buttarlo a terra ma senza riuscirci. Alla fine Patrizia è riuscito a trascinarlo all’esterno e, proprio in quel momento, per fortuna c’era la macchina dei carabinieri ferma al semaforo. In quel momento, mia moglie li ha chiamati e subito uno dei militari è sceso scavalcando la siepe e riuscendo a placcare il rapinatore proprio mentre stava per riuscire a fuggire dalla presa». Cristina per fortuna «è sotto choc ma sta bene – spiega – ed è stata accompagnata per un controllo a Torrette da un’ambulanza della Croce Gialla. Ringrazio che è andata bene come è andata». La scena è stata notata da tantissimi residenti e passanti che, proprio in queste ultime settimane, si stanno lamentando soprattutto dei tanti ubriachi e tossicodipendenti che hanno ripreso a frequentare, giorno e notte, la piazzetta della Coop bevendo continuamente alcolici e, spesso, chiedendo con insistenza denaro a chi si trova ad attraversarla.

(servizio aggiornato alle 18,20)

 

Patrizia Guardianelli

Patrizia e Cristina con i carabinieri

Alberto Caporalini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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