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Marche 2020, Raschia (Fp Cgil):
«Il Pd dovrebbe aprirsi alla società»

ANCONA - Il rappresentante sindacale osserva come la scelta del candidato governatore sia stata rinviata al gruppo dirigente del partito e si chiede: «Non potrebbero essere questo il momento per stimolare la partecipazione?»

Andrea Raschia

 

di Andrea Raschia*

«Il Pd deve aprirsi, sono in tanti a rivendicarlo. Primo importante e positivo riscontro è giunto da Zingaretti; in modo autorevole Prodi ha ribadito questa esigenza. Oggi è il turno del ministro Gualtieri, preoccupato di perdere consenso moderato. Sembra il ritornello dell’Araba Fenice: “Tutti lo dicon, nessun lo fa”. Eppure il risultato dell’Emilia Romagna parla chiaro: senza l’intraprendente iniziativa del Movimento delle sardine, il Pd l’avrebbero “aperto” gli altri. La politica non sembra in grado di auto-riformarsi, più orientata a riprodurre se stessa, vecchie logiche e soliti noti. E’ almeno quanto si vede anche nelle Marche, dove le cronache di stampa narrano di un presidente uscente comprensibilmente poco propenso a farsi da parte, di una candidata in pectore secondo alcuni, con l’ex rettore della Politecnica delle Marche terzo incomodo con buone chance di affermazione. Decisione rinviata al gruppo dirigente del partito. Aperto? Certo che no, ristretto. Ci si domanda: non potrebbe essere invece questo il momento adatto per aprirsi davvero alla società, stimolando partecipazione attiva per costruire programmi seri e adeguati che rispondano alle esigenze concrete di persone, comunità e territori?»

* responsabile Fp Cgil di Ancona

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