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«I problemi della giustizia
non si risolvono con la riforma
sulla prescrizione»

ANCONA - La camera penale, dopo il sit in tenutosi davanti al tribunale nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, torna a parlare delle questioni annose che riguardano il mondo giustizia

Il sit in fuori dal tribunale

 

«La soluzione ai problemi della giustizia non passa attraverso la sospensione della prescrizione voluta dall’attuale ministro. I problemi sono altri e noi Avvocati, che tutti i giorni entriamo in un tribunale o in una Corte di Appello della Repubblica, li viviamo e li subiamo». Dopo la protesta avvenuta nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, i penalisti anconetani tornano a parlare delle questioni annose che riguardano la giustizia: la riforma per bloccare la prescrizione e la carenza di organico che riguarda la maggior parte dei tribunali dorici. I due problemi sono stati esposti all’interno di una lettera firmata dal presidente della Camera Penale Fernando Piazzolla e dal segretario Francesca Petruzzo. La carenza di personale comporta «l’apertura a singhiozzo di uffici che debbono garantire servizi essenziali o in alternativa una grave lentezza nella risposte alle istanze più elementari – riporta la lettera -. Quello che funziona ad Ancona è rimesso alla dedizione dei pochi dipendenti rimasti che si sobbarcano un carico di lavoro impressionante svolgendolo con infaticabile senso del dovere. La situazione di Ancona rappresenta un male cronico ed irreversibile ed è un esempio che in piccolo ricapitola il tutto. Quello che accade ad Ancona rappresenta quanto accade in tutto il paese. Non si può pensare di rendere veloce il processo penale se lo Stato non investe denaro nel settore giustizia implementando le risorse affinchè si avvii un serio processo di digitalizzazione e assumendo personale». E ancora: «Il degrado in cui versa la giustizia anconetana e quella italiana è un problema che riguarda anche quegli avvocati che con abnegazione ed entusiasmo ancora esercitano la loro professione in difesa dei singoli imputati e parti lese e attraverso la loro funzione rappresentano un puntello della nostra democrazia. E’ bene informare la pubblica opinione dicendo che lo Stato non è in condizione di fornire servizi essenziali». Sulla riforma della prescrizione: «congelare il corso della prescrizione dopo l’emissione della sentenza di primo grado non serve a risolvere alcuno dei problemi “veri” che affliggono il sistema giustizia e in particolare il settore penale. Forse sarà sfuggito a molti che in un buon numero dei processi la prescrizione matura già in fase di indagini preliminari, dove, l’avvocato svolge un ruolo quanto mai residuale essendo questa fase esclusivamente governata da Pm e Gip. L’effetto di ciò è che buona parte dei reati si prescrivono ben prima che venga emessa la sentenza di primo grado».

Inaugurazione dell’anno giudiziario nel segno della protesta degli avvocati: «Carenze d’organico non più tollerabili»

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