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Morte dell’operaio caduto nello scavo:
sequestrati cantiere e documenti

SAN BENEDETTO - La vittima è un lavoratore della Tecnobuilding di Eboli. Le Federazioni di Ascoli e Fermo di Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl: «Tragedie come queste non devono mai più accadere»

Sono ancora tutte la chiarire le cause dell’incidente costato la vita, stamattina 18 febbraio, a Paolo Guarino, 64 anni di Eboli (Salerno), due figli e nonno di un nipotino, mentre era lavoro nel cantiere di viale dello Sport, a San Benedetto. Le indagini sono in mano alla Procura di Ascoli che ha disposto l’autopsia della vittima, sequestrato il cantiere e richiesto alla Ciip la documentazione relativa ai lavori.  Sul luogo della tragedia era infatti in corso la realizzazione dell’ultimo tratto del collettore fognario di Marina di Sotto, un’opera da 2 milioni e mezzo di euro, e che era stata appaltata alla Tecnobuilding di Eboli, per cui lavorava Guarino. Mancava pochissimo anche alla pensione dello sfortunato operaio, c’è chi dice addirittura fosse una questione di giorni per poi godersi  il meritato riposo. Invece il destino ha deciso diversamente.

Dalle prime testimonianze Guarino stava camminando sul ciglio dello scavo, non più profondo di un metro e mezzo, e ci è caduto dentro. Non si sa se per un malore o perché è scivolato magari a causa di un cedimento degli argini, sara l’esame autoptico a dirne di più.  Fatto sta che proprio in quel momento la pala meccanica era in azione per riversare nel buco la terra che ha preso in pieno il 64enne, schiacciandolo o provocandogli ferite tali da non avere scampo. Inutili i soccorsi, seppure immediati. La Centrale Operativa del 118, allertata dagli altri lavoratori, ha inviato anche l’eliambulanza che però non ha caricato l’uomo. Era troppo grave. Pertanto i sanitari hanno ritenuto opportuno trasportalo al Pronto Soccorso dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, dove però è morto pochissimo dopo.

Sul posto sono accorsi anche i Vigili del fuoco e i Carabinieri, che hanno anche dovuto disciplinare la viabilità già compromessa dal restringimento di carreggiata che si era reso necessario per procedere con i lavori. Viale dello Sport è stato riaperto alla circolazione sono in tarda mattinata.

E’ stato interessato anche l’Ispettorato del lavoro, per gli accertamenti di rito.

Sull’accaduto, nel frattempo, e a ribadire l’importanza e di conseguenza il loro impegno sul fronte della sicurezza sul lavoro, sono intervenuti i rappresentanti dei lavoratori riuniti nelle Federazioni di categoria dell’edilizia del Piceno e del Fermano Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl che in una nota scrivono: «Ancora una volta il settore delle costruzioni viene colpito da un infortunio grave che si aggiunge alla lunga lista degli anni passati ed il fenomeno, come dimostrano anche i dati certificati dall’Inail, è addirittura in aumento, riscontrando una media di oltre 200 accadimenti ogni mese. Oggi come mai, soprattutto nel nostro territorio, che sarà oggetto alla ricostruzione post sisma, sarà necessario un impegno sempre più forte da parte di tutti i soggetti che si occupano direttamente ed indirettamente del comparto delle costruzioni a partire dagli organi di controllo e vigilanza ma anche e soprattutto da parte delle Stazioni Appaltanti dalle quali ci si aspetta una attenzione particolare nella verifica dei costi della sicurezza e del rispetto dell’applicazione del giusto contratto nella fase di assegnazione degli appalti. L’auspicio e l’obiettivo di tutti è quello che tragedie come queste non accadano mai più, perché il lavoro deve rappresentare una opportunità di dignità e di vita e non possiamo accettare che diventi sempre più spesso causa o strumento di morte. Non è pensabile, non è giusto, uscire di casa per fare il proprio lavoro e non tornare. Non è tollerabile».

m.n.g.

Tragedia sul lavoro, muore operaio di 64 anni travolto dalla terra

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