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Allarme per le case di riposo,
la mappatura del contagio in Vallesina

REPORT - Nove i contagi nella struttura di San Marcello, 17 in quella di Montemarciano. A Mergo i positivi, tra anziani e operatori, sono 16

di Talita Frezzi

Allarme e preoccupazione per i contagi da Coronavirus nelle case di riposo della Vallesina, dove sono poche le zone ancora Covid-free. A San Marcello i giorni scorsi erano nove gli ospiti contagiati e risultati positivi al Coronavirus. Lo aveva confermato il sindaco Graziano Lapi con una nota ufficiale diffusa sulla pagina Facebook istituzionale del Comune. Ieri, un’anziana è stata trasferita con il 118 all’ospedale Carlo Urbani di Jesi per l’aggravarsi delle condizioni, ma dopo i controlli nel tardo pomeriggio è stata dimessa ed è tornata alla casa di riposo. «La notizia positiva – fa sapere il sindaco – è che nell’ambito di una collaborazione con la regione Marche, sono venuti per la prima volta in casa di riposo a San Marcello alcuni componenti dell’organizzazione Medici senza Frontiere (due medici, due infermieri, il responsabile del progetto), professionisti che hanno alle spalle la gestione di epidemie complesse e che aiuteranno il personale della nostra casa di riposo, e delle altre della nostra zona, in questa situazione sanitaria di così elevata gravità come l’attuale e lo supporterà per quanto possibile, anche psicologicamente, nello svolgimento nel suo compito di cura che sta svolgendo egregiamente». Gli altri ospiti, positivi e non, sono tutti senza febbre. L’ospite accompagnata ieri in ospedale a Jesi come detto, è tornata in casa di riposo a San Marcello nel tardo pomeriggio, le sue condizioni sono monitorate e stabili.

La casa di riposo di San Marcello

«Oggi la “Fondazione Marche” ha fatto dono alla nostra casa di riposo di 100 mascherine FFP2 omologate, dispositivi preziosi da utilizzare per la protezione dei nostri operatori sanitari – fa sapere ancora Lapi – per chiarezza voglio ribadire inoltre che sull’utilizzo dei tamponi i protocolli sono indicati dall’Oms e rispettati dalle Regioni, non si tratta di scelte che competono ai sindaci. Detto questo, dopo aver richiesto i tamponi più volte per gli ospiti della nostra casa di riposo e per il personale sanitario a casa con sintomi (sono stati eseguiti per entrambi), li ho richiesti anche per il personale sanitario in servizio». Grave la situazione anche alla casa di riposo “A.Conti” di Mergo, dopo un primo ospite positivo deceduto all’ospedale di Jesi. Ora i positivi sono 16. «A seguito del primo caso di positività al Covid-19 accertato dall’Asur a un ospite della Casa di Riposo “A. Conti”, ricoverato e successivamente deceduto presso l’ospedale di Jesi, si è provveduto domenica scorsa ad effettuare i tamponi sugli ospiti e gli operatori della Casa di Riposo – fa sapere il sindaco Luca Possanzini -l’esito dei tamponi, comunicato nei giorni successivi, ha evidenziato 16 casi di positività al Coronavirus: 11 sono gli ospiti positivi e 5 gli operatori. Come da indicazioni e secondo il protocollo delle autorità sanitarie, per gli ospiti sono state attivate le adeguate misure di sicurezza e per gli operatori è stata disposta la quarantena». Il primo cittadino fa sapere che le condizioni di salute di tutti i positivi, sia ospiti che operatori, sono buone per fortuna. «Tutti i soggetti, infatti, sono ad oggi asintomatici o presentano sintomi influenzali non gravi – dice ancora il sindaco – nella giornata di ieri, un ospite risultato positivo è stato trasferito in ospedale per accertamenti». L’ospite più anziana della casa di riposo, una nonnina di 102 anni, si è spenta giovedì, anche se era risultata negativa al tampone. Tuttavia la struttura soffre a causa delle assenze degli operatori ora in quarantena. «Il Comune ha formalmente avvisato le autorità e le istituzioni regionali, oltre ad aver dato opportuna comunicazione al Prefetto, richiedendo un ulteriore supporto. La Fondazione e la cooperativa che gestiscono il servizio si sono attivate per l’assunzione di ulteriori operatori, così come del personale qualificato dell’Asur ha verificato, in diversi sopralluoghi, lo stato di sicurezza igienico-sanitaria degli ospiti e degli operatori». Ora la casa di riposo ha bisogno di aiuto, perché sebbene il personale in servizio sia anche stato formato da Medici senza frontiere con apposite istruzioni operative per il contenimento e la gestione del contagio, servono comunque altri professionisti.

La rsa Marotti di Montemarciano

Si mantengono Covid-free le case di riposo di Maiolati Spontini, di Filottrano, di Cupra Montana e di Jesi, dove i tamponi cui sono stati sottoposti gli ospiti sono risultati negativi. Un risultato che fa stare tranquilli familiari e gestori, ma che premia anche il lavoro e la grande attenzione degli operatori che prestano la loro opera all’interno delle strutture. Attenta e scrupolosa anche la gestione delle rispettive fondazioni e cooperative, che ha vietato fin da subito le visite dall’esterno cercando di attuare tutte le misure di contenimento della diffusione del virus. Peggio è andata invece alla casa di riposo di Montemarciano, dove l’allarme resta altissimo: dopo il ricovero d’urgenza di quattro anziani e il decesso di uno, sui 19 ospiti rimanenti vi sono 17 contagi e due dipendenti della struttura sono in quarantena. Il sindaco Damiano Bartozzi chiede aiuto alla Asur e a Medici senza frontiere. «Ad oggi le condizioni degli ospiti Covid-19 positivi possono ritenersi buone e stabili – fa sapere il sindaco Damiano Bartozzi – per i prossimi giorni è stato anche programmato un intervento di sanificazione di tutti gli ambienti».



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