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«Servono test sierologici a tappeto,
la Regione sostenga le imprese»

RICHIESTA del gruppo Lega in Consiglio regionale: «Predisporre strutture pubbliche e aiutare le aziende per i costi degli screening»

 

Il senatore Paolo Arrigoni

 

«La Regione Marche faciliti i test sierologici a tappeto per i lavoratori e sostenga le imprese nei costi. È indispensabile un’azione decisa per la mappatura dei contagi e pertanto vanno favoriti i test, predisponendo strutture pubbliche preposte». A chiederlo Paolo Arrigoni, segretario regionale della Lega, insieme ai consiglieri regionali Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia e Mirco Carloni. Il gruppo ha presentato una mozione in Consiglio regionale sul tema. 

«I test sierologici assumeranno un’importanza sempre più rilevante nella pianificazione della “fase 2” post lock-down ed è per questa ragione che vanno sostenuti e facilitati, visto che anche grazie a questi strumenti sarà possibile definire un quadro più chiaro ed una mappatura di chi è entrato realmente in contatto con il virus. Attualmente – dicono gli esponenti leghisti – nelle Marche i test sierologici vengono effettuati a pagamento solo in alcuni laboratori privati, costringendo così le imprese che intendono effettuarli per tutto il personale ad un esborso economico consistente che non tutti possono sostenere, specialmente in questo momento di grande crisi economica».

Per questo, dicono i leghisti, «senza ulteriori indugi occorre avviare una strategia che preveda un’azione a tappeto per i test sierologici e risulta quindi fondamentale non solo prevedere e definire strutture pubbliche preposte a realizzarli, ma anche sostenere concretamente le spese effettuate dalle singole imprese per realizzare lo screening per i propri lavoratori attraverso i test. La tutela della salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro è un fondamento del diritto nel nostro Paese – concludono Arrigoni ed i consiglieri regionali – ed è quindi un dovere della Regione promuovere il rispetto di regole e protocolli che consentano di creare le migliori condizioni di sicurezza per tutti i lavoratori, in particolare in questa fase di emergenza in cui occorre definire una strategia chiara e precisa ed agire con decisione, non con la solita inerzia a cui siamo abituati dalla giunta Ceriscioli».

 

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