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Cuoca della casa di riposo
stroncata a 52 anni da una malattia

ADDIO - Stefania Girgentini era originaria di Matelica, lascia due figli. I funerali domani alle 15 a Cerreto D'Esi, dove viveva e lavorava

 

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Stefania Girgentini

 

Si è spenta a 52 anni Stefania Girgentini, la cuoca della casa di riposo di Cerreto D’Esi, originaria di Matelica e conosciuta nella sua città di origine ed anche nella vicina Castelraimondo. La malattia contro cui combatteva da tempo purtroppo ha avuto la meglio, strappandola all’affetto dei suoi due adorati figli adolescenti e di tutti i suoi cari. Era ricoverata in una struttura sanitaria, visto l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. I funerali saranno celebrati domani alle 15 nella collegiata di Cerreto D’Esi, dove successivamente sarà tumulata la salma. Da poco tempo la donna aveva perso anche il padre, lavorava da molti anni nella casa di riposo del paese, dove era residente con la sua famiglia. Così la ricorda uno dei due figli: «Voglio ricordarti così, con un sorriso perché era sempre quello che mi dicevi, di sorridere alla vita. Sei stata una mamma unica e sempre così sarai. Inutile che sto qua a scrivere quanto mi hai lasciato male perché da lassù già vegli su di me e vedi quanto è “dura” per me. Mi mancherà tutto, dalla tua simpatia e bontà ai tuoi rimproveri e avvertimenti… dai tuoi “amore di mamma”, “studia”, “non tornare tardi”, ma potrei citarne chissà quanti. Sappi che anche un pezzo di me te lo sei portato con te e che hai un marito, due figli e tutti gli altri parenti, colleghi di lavoro e amici che ti amano e lo faranno per sempre. Vivrò sempre con la consapevolezza che non sono solo, ma che sei tu dal cielo che mi guardi e sappi che farò di tutto per farti felice anche se non sei quaggiù perché dal cielo mi segui e mi guardi, sempre». Una collega ne ricorda lo spirito sul lavoro: «E’ stata una bellissima persona, dolce, delicata, gentile che rendeva lavoro meno pesante con il suo sorriso e la sua allegria». Con parole toccanti la ricorda un’amica e collega: «Come si può dimenticare una collega che ti mette così a tuo agio quando tu hai una paura matta? Ho ancora le foto di quando hai partorito, con il tuo bimbo vicino a te, la vita poi ci ha allontanate ma ci siamo rincontrate proprio in quell’ospedale che ci aveva fatte incontrare, quando eri lì con il tuo babbo. Ciao Ste arrivederci …lasciami un posto vicino a te così che potremo rivederci, quando sarà».

(Redazione Cm)

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