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«Storico tifoso della Civitanovese
ma con il cuore a Macerata»
Il nuovo governatore oltre la politica

INTERVISTA a Francesco Acquaroli ad una settimana dall'elezione. Dalla sua Potenza Picena al lungo rapporto con la moglie Lucia conosciuta nel capoluogo, dalla passione per il calcio («feci il primo abbonamento all'Inter quando arrivò Bergkamp») fino all'amicizia con Giorgia Meloni («mi sostiene dal 2014, tra di noi c'è grande stima»)

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Francesco Acquaroli

di Alessandra Pierini

Una settimana fa Francesco Acquaroli, 45 anni, è diventato presidente delle Marche. Ex sindaco di Potenza Picena e deputato nei banchi di Fratelli d’Italia, nel giro di 24 ore, si è trasformato in governatore. Un passaggio ventilato e quasi certo alla vigilia delle elezioni: i sondaggi lo hanno sempre dato in netto vantaggio. Ma comunque un importante cambiamento nella sua vita (già abbastanza stravolta dalla campagna elettorale) e per quanti gli stanno intorno. Non c’è ancora la proclamazione ufficiale che dovrebbe arrivare a giorni, ma il nuovo presidente si è già catapultato nelle questioni territoriali, quelle che da sempre lo appassionano di più.

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Il presidente Acquaroli

Presidente, nella sua vita ci sono tante costanti. Una è senza alcun dubbio la politica. Da dove viene questa passione?
«Vengo da una famiglia in cui non si è mai fatta politica e nessuno parlava di politica. Semplicemente durante e dopo le vicende di Tangentopoli, ho pensato che l’Italia avesse bisogno di qualcosa a cui credere. Ero molto giovane, facevo il liceo. Mi piaceva molto la figura di Gianfranco Fini. Ho quindi iniziato dal Fronte Gioventù di Potenza Picena (vive da sempre nel quartiere di san Girio ndr). Affrontavamo battaglie territoriali, la discarica alla Castelletta per dirne una, che nulla avevano a vedere con quella politica nazionale che mi aveva ispirato. Alla politica del territorio mi sono appassionato e da lì è venuto tutto il resto».

Altro punto fermo nella sua vita è il calcio. 
«Assolutamente sì. Sono stato un tifoso storico della Civitanovese. Quando ero piccolissimo, avevo 4 o 5 anni, mio fratello e mio cugino andavano a scuola con il figlio dell’allora vice presidente della squadra e mi portavano allo stadio e mi facevano anche indossare la maglia coi colori sociali. Quella passione tornò qualche anno dopo quando frequentavo il liceo a Civitanova. Sono anche un tifoso dell’Inter, forse per spirito di contraddizione con la mia famiglia in cui tutti erano juventini. Feci il mio primo abbonamento quando l’Inter acquistò l’olandese Dennis Bergkamp. Il calcio mi piace per il calore e per la passione che sprigiona. Ogni città ha il suo folclore e le sue caratteristiche ed è molto bello. Mi piace proprio andare allo stadio, purtroppo ora è impossibile a causa del Covid e mi dispiace molto».

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Francesco Acquaroli e la moglie Lucia Appignanesi nel giorno del loro matrimonio

Sua moglie Lucia Appignanesi, avvocato di Macerata, è al suo fianco da più di 20 anni. Com’è il vostro rapporto?
«Per me è sempre stata un sostegno, è sempre stata molto comprensiva e mi ha supportato nelle sfide più impegnative, anche se la politica ha penalizzato spesso la nostra vita di coppia».

Come vi siete conosciuti?
«Ci siamo incontrati in biblioteca a Macerata dove andavamo a studiare (Acquaroli ha frequentato un anno a Giurisprudenza per poi trasferirsi a Economia e Commercio ad Ancona, dove si è laureato ndr). Abbiamo iniziato da subito a frequentarci. Ci siamo sposati tanti anni dopo, nel 2013».

Come ha conosciuto l’attuale leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni?
«Ci siamo incontrati venti anni fa nel mondo della politica giovanile. Mi colpì perché già allora era molto pragmatica e sviluppava una leadership e un carisma naturali. Ancora oggi riesce a trascinarti perché ci crede, è coerente.

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Francesco Acquaroli e Giorgia Meloni a Loro Piceno

Certo 20 anni fa non potevo immaginare che sarebbe diventata ministro, vice presidente della Camera  e leader di partito e oggi addirittura di un partito europeo (è stata nominata nelle ultime ore presidente dell’Ecr, Partito dei Conservatori e Riformisti europei ndr). Tra noi c’è stima, rispetto, collaborazione e amicizia. Le do sempre volentieri una mano perché è una persona che lo merita e lei ricambia. Mi sostenne come sindaco a Potenza Picena nel 2014, poi quando mi candidai per la prima volta come presidente della Regione nel 2015 e in ogni fase importante, compreso ora».

La scorsa settimana ha incontrato Matteo Salvini. Cosa vi siete detti?
«E’ stato un dialogo molto cortese e costruttivo».

Qual è il bilancio di questa prima settimana da presidente delle Marche?
«Tanto entusiasmo ma anche il peso della responsabilità. Dobbiamo affrontare una pandemia ancora in corso, il nodo della ricostruzione, il lavoro. L’ordine del giorno è ricchissimo e le priorità sono tante. Stiamo parlando con i partiti per cercare di definire la Giunta e subito passeremo alle prime azioni di governo».

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Francesco Acquaroli è stato sindaco di Potenza Picena dal 2014 al 2019 quando venne eletto in Parlamento

 

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PASSIONE NERAZZURA – Francesco Acquaroli con l’ex campione dell’Inter Ivan Ramiro Cordoba

 

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Acquaroli a Macerata con il suo amico Maurizio Mosca

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Acquaroli lunedì pomeriggio in attesa dei risultati elettorali in un ristorante di Potenza Picena

 

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Giorgia Meloni nel 2014 a Potenza Picena con Francesco Acquaroli

 

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