Omicidio di Cameyi Mosammet, rinviato a giudizio l’ex fidanzato: il processo si svolgerà in Corte d’assise al tribunale di Macerata. La prima udienza è fissata per il 7 luglio del 2021. Per il pm Enrico Riccioni, che ha chiesto il rinvio a giudizio, ci sono indizi precisi e concordanti nei confronti dell’imputato, il bengalese Monir Kazi, 30 anni. Secondo l’accusa sarebbe stato lui ad uccidere la 15enne, il 29 maggio del 2010, giorno in cui era andato a prendere al ragazza ad Ancona per poi raggiunge con lei Porto Recanati, dove viveva lui.
Prova di questo le immagini di quel giorno delle stazioni di Ancona e Porto Recanati e i cellulari dei due ragazzi che hanno agganciato quella dell’Hotel House.
La ragazza dopo quel giorno scomparve nel nulla. Di lei nessuna traccia per otto anni, poi nel 2018 i suoi resti sono stati trovati in un pozzo e in un terreno vicino al mega condominio. La procura di Macerata ha preso in mano le indagini e ha indagato per omicidio volontario Kazi. Il 30enne nel frattempo aveva fatto ritorno nel suo Paese (non ci sono accordi tra Italia e Bangladesh per l’estradizione). Oggi non era presente in udienza e per lui ad assisterlo c’era solo il suo legale, nominato d’ufficio, l’avvocato Marco Zallocco. C’erano però la mamma di Cameyi, Fatema Begum, e i tre fratelli della 15enne, Asik, Sajid, Jisane (vivono tutti ad Ancona) che si sono costituiti parte civile con l’avvocato Luca Sartini. Il gup Domenico Potetti, letti gli atti, ha deciso di rinviare a giudizio Kazi. Il processo dovrà ricostruire quello che accadde il giorno della scomparsa e comprendere se ad uccidere la 15enne sia stato Kazi. La stessa Cameyi avrebbe detto di averne paura, parlando con le amiche.
(Gian. Gin.)
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